COSENZA. Mario Corbelli, dopo aver annunciato la sua disponibilità a partecipare alle primarie del Movimento 5 Stelle per la scelta del candidato sindaco di Cosenza, informa che, nel rispetto del regolamento grillino, che prevede che il candidato sindaco deve essere residente nella città in cui si vota, prenderà, come è suo diritto, la residenza nella città di Cosenza. “Nel rispetto del regolamento del Movimento 5 Stelle – dice – per le candidature informo che chiederò la residenza a Cosenza, città, ricordo, dove insegno ininterrottamente da 15 anni e opero professionalmente da oltre 20 anni, nella mia qualità di dottore commercialista. Cosenza è la mia città, che frequento ogni giorno da oltre 40 anni da quando giovane studente frequentavo le scuole superiori. Città che ho lasciato, tanto tempo fa, solo per 6 anni, per andare ad insegnare, come precario a Venezia. Ma l’amore per la mia città mi ha portato a fare una scelta di vita e ritornare nella mia terra. Sono un cosentino doc e non uno acquisito, arrivato da un’altra regione nella nostra città! Questo è il mio amore per la nostra Cosenza. Sono le migliaia di alunni che nella scuola di Cosenza ho avuto in tutti questi anni. Visto che l’ostacolo alla mia candidatura a sindaco è la formalità della residenza nella mia città, la chiederò. E’ un mio diritto ottenerla per il ruolo di docente che vi svolgo ininterrottamente da 15 anni, ma la residenza a Cosenza sarà per me anche un motivo di orgoglio e di onore. Evito per il resto – dice – di replicare al portavoce Morra, le sue affermazioni si commentano da sole! Rimando a questo proposito alla esemplare risposta che gli ha dato il coraggioso attivista storico del Movimento 5 Stelle, Ivan Pastore, candidato sindaco dei grillini a Cosenza nel 2011. Una sola considerazione la vorrei fare sul cognome che porto. Non pensavo che un giorno sarebbe stata una colpa essere identificato con la nobile storia di chi, da oltre 30 anni, combatte contro ogni forma di ingiustizia, soprusi e illegalità, per aiutare i più poveri e bisognosi, i bambini più sfortunati, i detenuti che versano in gravi condizioni di salute, i disabili, i malati e gli immigrati, di chi ha sempre rinunciato ad ogni sorta di finanziamento pubblico e privato e ha sempre autofinanziato, con le sue modeste risorse, tutte le sue battaglie civili, iniziative di solidarietà e campagne umanitarie. Il mio nome è quello di un illustre sconosciuto ma il mio cognome è motivo di orgoglio di una intera regione(e non solo!). Il portavoce Morra – conclude – dovrebbe per questo soltanto tacere e rispettarlo e lasciare che sia il sovrano popolo grillino a giudicare, alle primarie, la mia e le altre candidature”.