“All’Ordine dei Giornalisti della Calabria è stato segnalato il fatto che alcuni non meglio precisati operatori dell’informazione, “armati” di telecamera e/o di macchine fotografiche, hanno avvicinato e rivolto domande, in merito al recente arresto di un parroco in provincia di Reggio Calabria, a bambini di una scuola elementare del reggino”. Lo ha comunicato con una nota il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri. “La stessa segnalazione -informa la nota- è arrivata all’Osservatorio per i Diritti del Minore presieduto dal dott. Antonio Marziale il quale ha investito del problema l’Ordine dei Giornalisti. Sperando non emerga -aggiunge Soluri- che tra detti “operatori dell’informazione” ci fosse qualche giornalista, l’Ordine sente comunque la necessità di ribadire che il Codice deontologico dei giornalisti (art. 7), la Carta di Treviso e il codice Tv-minori vietano in maniera assoluta e cogente di coinvolgere in qualsivoglia modo i minori in fatti di cronaca, ancor più quando, come nel caso specifico, si rischia di provocare turbamenti inammissibili e di apportare danni irreversibili all’armonico sviluppo psicofisico dei minori stessi. Si ricorda ai giornalisti –conclude la nota dell’Ordine- che comportamenti siffatti integrano una grave violazione della deontologia professionale e comportano, anche a prescindere da quelli che potrebbero essere aspetti penalmente rilevanti, il deferimento al Consiglio Territoriale di Disciplina”.