“Mi rivolgo a Peppe Soluri e a Carlo Parisi, perché sono vittima di un’ingiustizia vergognosa, che mi sta minando nel corpo e nello spirito e dinanzi alla quale, nonostante le buone risposte della magistratura penale, permane un muro di gomma burocratico”. E’ quanto scrive il giornalista Mario Campanella (foto) in una lettera a Giuseppe Soluri, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, e a Carlo Parisi, segretario della Fnsi, relativamente all’annosa vicenda della sua stabilizzazione. “La Procura di Cosenza -scrive Campanella- ha inviato un avviso di garanzia all’ex direttore generale dell’Asp, per falso in atto pubblico, ma io sono ancora lontano dal servizio. Confido nella buona volontà del nuovo direttore generale Mauro -scrive Campanella- ma se non si sblocca questa situazione sono disposto a tutte le azioni civili, perché non si può veramente vivere con questo peso continuo di dover adire mille tribunali per vedersi riconosciuto un diritto. Chiedo a Massimo Scura e a Mario Oliverio -continua Campanella- se è giusto che un professionista debba essere preso in giro, gli venga fatta firmare una conciliazione in cui rinuncia a una barca di soldi (ipotetici ovviamente ) per acquisire il diritto alla stabilizzazione e poi riceva questi comportamenti . Nonostante un parere della Lorenzin sono ancora fuori dal servizio –aggiunge Campanella- ma per la mia dignità sono pronto anche a incatenarmi dentro l’Asp. Filippelli aveva detto che io avevo ricevuto un favore nella conciliazione -continua il giornalista- ma la Procura ha archiviato le sue accuse e ora io procederò anche per calunnia nei suoi confronti. Non reggo più questo muro burocratico insormontabile -conclude il giornalista- fatto di azzeccagarbugli e ignoranti, che mi hanno fatto perdere anni, che stanno mortificando un mio diritto”.