CATANZARO. “A Lamezia c’è un clima nuovo e ci sono tutti i presupposti per resistere alle estorsioni. E lo si può fare collaborando con le forze dell’ordine e denunciando gli uomini del racket”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, durante la conferenza stampa per l’arresto di 17 persone ritenute esponenti della cosca della ‘ndrangheta dei Cerra-Torcasio-Gualtieri di Lamezia Terme ed accusate di estorsione. “A fronte di chi collabora – ha aggiunto – c’è anche chi crede di poter risolvere i problemi cedendo alle pressioni della criminalità. Invece è necessario affidarsi alla giustizia che dà risposte concrete al fenomeno delle estorsioni. A Lamezia, infatti, abbiamo chiesto l’arresto per favoreggiamento di tre imprenditori, ma il giudice, pur riconoscendo il quadro grave, non ha ritenuto di dover emettere la misura cautelare. Il nostro invito a collaborare è rivolto a tutti, ed in modo principale alle associazioni di categoria”. Anche il Procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ha invitato alla collaborazione. “A Lamezia – ha detto – non c’è più il controllo asfissiante della criminalità così come era prima. E quindi ai primi accenni, alle prime richieste, bisogna intervenire subito. Noi tuteliamo le vittime che decidono di collaborare”. Il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, col. Ugo Cantoni, ha evidenziato che “Lamezia Terme ha una opportunità unica per aprire una pagina nuova. Ora non c’è più quella cappa asfissiante come negli anni scorsi”, mentre il comandante del Reparto operativo provinciale, ten.col. Alceo Greco, ha rivolto un invito “a reagire ed a collaborare alla società civile”.