REGGIO CALABRIA. È iniziata con un flashmob di solidarietà la 23/ma edizione della Giornata della Gerbera Gialla organizzata, a Reggio Calabria, dal coordinamento antimafia Riferimenti per ricordare le vittime della criminalità organizzata. Alcune centinaia di studenti si sono radunati dinanzi all’ingresso principale della Questura di Reggio Calabria dove Adriana Musella, organizzatrice della manifestazione, ha consegnato un fascio di gerbere gialle al questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi per ringraziarlo “per lo straordinario impegno e tributo di sangue delle forze dell’ordine del loro lavoro contro la criminalità organizzata e mafiosa”. Il questore Grassi ha avuto parole di gratitudine per gli studenti e gli organizzatori della manifestazione confermando l’impegno dello Stato contro il crimine mafioso. “Abbiamo lavorato anni per costruire una memoria condivisa, per far conoscere alle giovani generazioni i nomi e le storie delle tante persone uccise dalla criminalità organizzata in Italia, per far emergere con la giusta evidenza le modalità di ricatto e di sopraffazione con cui le ‘ndrine, le cosche e i clan soffocano molti territori del sud e si infiltrano in quelli del nord. La battaglia della memoria, per quanto non possa mai fermarsi, possiamo dire di averla vinta, grazie all’infaticabile lavoro di decine di associazioni, come Riferimenti, Libera, Addio pizzo, le Fondazioni Caponnetto, Falcone e tante altre, nonché di centinaia di insegnanti che si sono impegnati ogni giorno negli ultimi decenni”. Così il presidente del Senato, Piero Grasso a Reggio Calabria nel suo incontro con i giovani in occasione della 23/ma Giornata della Gerbera Gialla. “Voi tutti, ragazze e ragazzi – ha proseguito Grasso – ne siete l’esempio: siete qui perché alcuni adulti hanno creduto profondamente nella vostra formazione civica, hanno voluto impegnarsi e dedicare tempo e risorse per farvi conoscere la storia del vostro territorio e di chi per questa terra ha dato la vita. Quella che dobbiamo ancora vincere è la battaglia della trasparenza, dell’impegno, della cultura. Per poter vincere abbiamo bisogno di alcune cose: un’imprenditoria onesta, una politica pulita, un’informazione libera, cittadini consapevoli. Per contrastare le mafie la politica deve fare una scelta di campo chiara e inequivocabile contro la corruzione, l’economia sommersa, il riciclaggio, i capitali illeciti, l’evasione fiscale, i delitti societari”.