“La riqualificazione di questo importante immobile nel centro storico avviene all’indomani dell’accordo raggiunto con il rettore Quattrone che colloca il polo universitario al complesso monumentale del San Giovanni. Tutto questo ci proietta verso il rilancio del centro cittadino agognato dall’Amministrazione comunale che ora, alla luce dei nuovi eventi, appare sempre più vicino e reale”. Il sindaco Sergio Abramo ha così commentato il via ai lavori di riqualificazione di Palazzo Fazzari, avvenuto stamani. Il completamento dell’opera avverrà prevedibilmente tra la fine dell’anno e i primi mesi di quello successivo.
Erano presenti alla semplice cerimonia il nuovo assessore ai lavori pubblici Rossana Gnasso, il dirigente del settore grandi opere Gennaro Amato, il responsabile del procedimento Francesco Rositani, il progettista Massimo Mercurio, i responsabili della ditta Calf Srl che eseguirà i lavori e alcuni rappresentanti della commissione toponomastica (Gianni Bruni, Mario Parentela, Corrado Iannino), il coordinatore del gruppo di lavoro del centro storico Filippo Capellupo.
Il sindaco ha ricordato che l’immobile è di proprietà della Regione ed è stato ceduto in comodato gratuito al Comune. Il primo cittadino ha voluto a tal proposito ringraziare sia l’attuale presidente Oliverio, per avere accelerato le procedure, sia il predecessore Scopelliti e gli ex assessori regionali Mancini e Tallini per l’adozione dell’originaria delibera di concessione.
L’edificio, oltre a essere un simbolo della città, rappresenta un esempio importante di architettura eclettica nel panorama del costruito catanzarese e calabrese in genere, in cui si fondono insieme connessioni fiorentine e cultura locale. Situato nell’antico quartiere della Giudecca e sul luogo ove esisteva la sinagoga degli ebrei, fu voluto dal generale garibaldino Achille Fazzari e costruito tra il 1870 e il 1874 dall’architetto fiorentino Federico Andreotti che, con il fratello Enrico, realizzò nei saloni del piano nobile lo splendido ciclo degli affreschi con motivi a grottesca.
L’unità immobiliare consta di un appartamento ubicato al piano secondo e terzo (sottotetto) del Palazzo. L’accesso all’appartamento è garantito dal vano scala in uso comune ad altre unità immobiliari; l’unità immobiliare è costituita da un ingresso stretto e lungo che conduce ad un corridoio che mette in comunicazione due ambienti ed una scala interna di accesso al piano sottotetto. Il primo ambiente è costituito da una sala in cui si impone la presenza di un grande camino decorato a motivi classici, il secondo ambiente è invece costituito da un grande salone, caratterizzato anche questo dalla presenza di un secondo camino, quest’ultimo di evidente impostazione barocca. Dal grande salone si ha accesso ad altre tre sale intercomunicanti tra loro.
L’intero piano secondo una altezza di circa metri 4,40. Il piano sottotetto ha la stessa impronta planimetrica del piano sottostante; vi si accede per mezzo di una scala in legno la quale conduce ad un piccolo disimpegno che mette in comunicazione una piccola sala a sud dalla quale si accede al terrazzo, un grande salone comunicante con un secondo salone di forma allungata. Il sottotetto è coperto da un tetto ligneo a falde con un’altezza variabile al colmo pari a m 4,55 ed alla gronda pari a circa m 1,50.
Il progetto
La nuova conformazione dell’immobile prevede il ripristino delle sale esistenti. Gli ambienti aperti al pubblico saranno costituiti da un grande salone, contraddistinto dal camino a motivi barocchi, con superficie pari a 107 mq, da una sala di circa 30 mq contraddistinta dal camino a motivi classici e da due sale rispettivamente con superficie pari a circa 30 mq, al centro delle quali è ubicato il blocco servizi igienici costituito da un antibagno comune, due bagni distinti per sesso, ed un bagno accessibile da parte dei diversamente abili. L’accesso al piano secondo sarà possibile grazie alla scala del Palazzo ed in aggiunta il progetto prevede l’installazione di un ascensore nel vano scala principale medesimo.
Inoltre è prevista la sola predisposizione del vano ascensore interno di collegamento tra il piano secondo ed il piano sottotetto.
Il progetto prevede la possibilità di una doppia destinazione d’uso degli ambienti posti al piano principale accessibile al pubblico (piano secondo): un utilizzo didattico; un utilizzo espositivo.
Nella configurazione ad “uso didattico”, il grande salone e due delle sale verranno attrezzate con file di sedute per i discenti e tavoli per i docenti al fine di organizzare seminari, conferenze e presentazioni. Nell’uso “espositivo” le stesse sale verranno sgomberate dagli arredi didattici per fare spazio all’esposizione di istallazioni, mostre pittoriche e quanto altro affine.
Gli arredi, nei periodi in cui non verranno utilizzati, verranno riposti nel locale magazzino che sarà posto al piano superiore (non accessibile al pubblico).
Piano Sottotetto (non accessibile al pubblico):
Al piano sottotetto saranno presenti un piccolo ufficio di circa mq 22, un salone di circa mq 107 in cui verrà installato un angolo bar ed una piccola sala riunioni destinata a sala conferenze stampa, una sala di circa mq 58 che sarà adibita ad aula didattica fornita di videoterminali, nonché un locale destinato a magazzino di deposito di circa mq 28 ed un unico servizio igienico dotato di antibagno e accessibile da parte dei diversamente abili, infine il terrazzo ospiterà parte degli impianti tecnologici.
Il nuovo impianto elettrico sarà realizzato per le esigenze delle nuove destinazioni d’uso che sono previste nel progetto. Essendo risultato evidente dai sopralluoghi che il vecchio impianto preesistente non può essere in alcun modo recuperato dovranno essere realizzate nuove condotte e nuovi armadi per ospitare il quadro elettrico, i cavi, le prese e gli interruttori. Tutti i locali verranno illuminati per mezzo di elementi luminosi che garantiscano il minor assorbimento di energia elettrica per un maggior risparmio energetico.
GUARDA IL VIDEO DI RTC – TELECALABRIA