REGGIO CALABRIA. Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione, Antonio Marziale, ha scritto al al Ministro della Giustizia e per conoscenza al presidente del Consiglio dei Ministri in ordine al disegno di riforma della giustizia. Nella lettera, Marziale esprime “preoccupazione riguardo al disegno di riforma della giustizia italiana che porterà, tra l’altro, alla soppressione dei Tribunali e delle Procure minorili prevedendone la ricollocazione all’interno dei Tribunali ordinari. Non posso non rilevare – afferma – come una tale riforma se vista in un’ottica generale possa essere considerata positivamente laddove è necessario intervenire, ma certamente non è così per i citati organi giudiziari. Il rischio è quello di far venir meno la percezione della cultura minorile che richiede figure dotate di alta specializzazione per confonderne le competenze nell’ambito di un Tribunale ordinario”. “In una prospettiva di questo genere – prosegue Marziale – è evidente che nell’ambito della riforma della giustizia non deve essere distrutta l’esperienza dei Tribunali e delle Procure minorili che rappresentano per il sistema giudiziario italiano uno dei punti d’orgoglio nella tutela dei minori tanto da essere presa a modello in tutto il mondo, in quanto farebbe disperdere quella che è l’esclusività del minorenni. Come certamente ben sa, con la recente approvazione della ‘Direttiva sulle garanzie procedurali per i minori penalmente indagati o imputati’, approvata dal Parlamento europeo il 9 marzo 2016 (testo adottato dal Consiglio dell’Ue il 21 aprile scorso), l’Europa ha imposto agli Stati membri di utilizzare l’esperienza del modello italiano”. “Si parla, infatti, di una giustizia a misura del minore affinché – sostiene ancora il Garante – le garanzie previste in questi strumenti possano essere applicate in modo più pieno e uniforme negli Stati membri. Occorre ricordare che la direttiva mira a garantire che i minori abbiano lo stesso diritto di comprendere e seguire i procedimenti penali in tutta l’Unione europea e fissa importanti punti fermi, fra i quali il diritto dei minori a essere assistiti da un avvocato nel corso del procedimento, il principio della detenzione separata rispetto ai maggiorenni, il diritto alla valutazione individualizzata, la formazione specialistica dei magistrati e degli altri operatori coinvolti nel procedimento. Inoltre, non può non essere considerata l’esperienza positiva del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, che grazie al suo presidente, il dottor Roberto Di Bella, e a i suoi collaboratori, lo ha fatto diventare un tribunale di frontiera, un tribunale all’avanguardia per aver messo in atto una vera e propria rivoluzione nella tutela dei minori disponendone l’allontanamento (anche su richiesta delle stesse madri divenute preziose alleate) dalle rispettive famiglie criminali per dare loro la possibilità di avere un futuro diverso e migliore. Un modello che è stato preso ad esempio in tutti i Tribunali per i minorenni”.