Ci sono almeno 290 vite spezzate in questo momento. “L’emergenza avrà un lungo periodo di gestione, -ha detto il premier Renzi- dovremo essere tutti all’altezza di questa sfida”. Lo afferma il premier Matteo Renzi in conferenza stampa da Rieti. Il tema della ricostruzione è senz’altro prematuro nella discussione, ma tutti noi sappiamo perfettamente che la credibilità e l’onore di tutti noi sarà nel garantire una ricostruzione vera che consentirà agli abitanti di vivere, di ripartire”. ha aggiunto Renzi. “Domani (giovedì n.d.r.) in Cdm prenderemo i primi provvedimenti insieme alla protezione civile e al ministro Delrio. I provvedimenti saranno immediati già nella giornata di domani”. Matteo Renzi ha precisanto,ad una domanda, che sarà dichiarato lo stato di emergenza. “Questa visita sarà la prima di una lunga serie in questo territorio per dare certezza ai tempi di ricostruzione”. Lo dice il premier Matteo Renzi in conferenza stampa. “Credo – ha aggiunto – che sotto questo profilo lo spirito di solidarietà e condivisione dell’Italia vada preservato: tutti noi dobbiamo fare uno sforzo perché questo sentimento di solidarietà si traduca in gesti concreti”. “Noi siamo bravi a fare polemiche, a dividerci ma di fronte al dolore l’Italia mostra il suo volto più bello, dobbiamo essere orgogliosi” dei soccorritori e volontari che operano da questa notte. Lo afferma in conferenza stampa da Rieti il premier Matteo Renzi. “Da domani, per i prossimi mesi, saremo operativi sulla ricostruzione, ora è anche il momento in cui si possa far scendere qualche lacrime, per chi crede è momento della preghiera, per chi non crede è il momento del rispetto. Questo è il momento della commozione”. Lo afferma in conferenza stampa da Rieti il premier Matteo Renzi. “Se fosse il mese di ottobre il computo vittime sarebbe più facile. Oggi il numeri degli abitanti di quei comuni va moltiplicato per 10 e il numero delle vittime potrebbe crescere. Ma la nostra responsabilità è di dare il numero delle salme estratte ma è possibile che il numero cresca”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Rieti. Una devastazione ‘peggiore di quella dell’Aquila, mai vista una cosa così’. E’ la reazione dei soccorritori al lavoro nei paesi distrutti dal terremoto della scorsa notte che ha provocato oltre cento morti. ‘Qualche centinaio’ i feriti e un numero imprecisato di dispersi. Nelle Marche, sono 1.500 le persone rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile, nelle zone delle Marche devastate dal terremoto. Lo rende noto la Protezione civile regionale. La maggior parte dei senzatetto si concentra nel comune di Arquata del Tronto e della frazione di Pescara del Tronto, rasa al suolo. Verranno ospitati quasi tutti in tendopoli. Il presidente del Consiglio Renzi è ad Amatrice per dare il suo personale sostegno alle popolazioni delle zone del Centro Italia colpite. Il premier ha incontrato il ministro Delrio ed il capo della Protezione Civile Curcio, poi si è intrattenuto con alcuni volontari. ‘Non è il momento di parlare’, ha invece detto ai cronisti. In serata a Rieti parteciperà quindi ad una riunione tecnica al Coordinamento della Protezione civile. La terra intanto continua a tremare: un’altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio scatenando il panico. La scossa più forte, di magnitudo 6, era avvenuta invece alle 3.36 con epicentro vicino Accumoli (Rieti); una seconda di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4,33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Ad Amatrice e’ crollato anche lo storico Hotel Roma, nel centro storico della cittadina reatina, con diverse persone rimaste sepolte sotto le macerie, secondo quanto si apprende sul posto. Il Roma è un luogo celebre anche come ristorante per la amatriciana, il piatto che prende il nome dalla città. In un silenzio quasi assoluto proseguono le ricerche del bambino di 11 anni rimasto sotto le macerie della sua casa ad Amatrice e che in precedenza ha chiesto aiuto e forse anche mandato un sms con il cellulare al padre. Su quest’ultima circostanza non ci sono conferme. Da un po’ non si registrano più segnali dal bambino e i vigili del fuoco stanno usando strumenti particolarmente sensibili che percepiscono il calore umano. Fra le vittime, secondo la Protezione Civile almeno 53 si riferiscono alla zona di Amatrice ed Accumoli, le altre al territorio di Arquata, nelle Marche. Fra gli altri, non ce l’hanno fatta un un piccolo di 4 anni di Amatrice, deceduto in ospedale ad Ascoli Piceno, ed una bimba di 18 mesi sorpresa dal terremoto, mentre dormiva, nella casa delle vacanze in cui si trovava con i genitori ad Arquata del Tronto. La mamma, originaria dell’Aquila, era scampata nel 2009 al sisma che aveva distrutto la sua città ed aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza. Ad Amatrice si lavora per salvare un bimbo che chiede aiuto da sotto le macerie, ad Accumoli estratto vivo, fra gli applausi, un quarantenne romano. Pronte numerose tendopoli per gli scampati. E una nuova scossa di magnituto 4.9 ha colpito Arquata del Tronto . Vengono però segnalate molte persone sotto le macerie e il bilancio può salire. I paesi distrutti offrono scene apocalittiche, i soccorritori a Pescara del Tronto descrivono una situazione ‘mai vista’, ed anche la presidente della Camera Boldrini, giunta sul posto, commenta: ‘Non c’è più nulla, sembra un bombardamento’. Il presidente del Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi, Fabio Tortorici, spiega da parte sua che in Italia si verificano scosse di magnitudo superiore a 6.3 ‘ogni 15 anni circa’, invita ad una ‘cultura diffusa’ della prevenzione sismica e osserva che gli edifici costruiti dopo il 2008 ‘hanno resistito meglio’. Timori anche per il patrimonio culturale nelle zone più colpite. Piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna del Duomo di Urbino, che è stato transennato. Crolli nel monastero di S.Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella basilica di San Francesco e la chiesa di Sant’Agostino. Il ministero dei beni culturali ha allertato le sue unità di crisi, in azione la task force italiana dei Caschi Blu della Cultura. A Roma sottoposto a verifiche il Colosseo, ma nessun danno. Il presidente del Consiglio Renzi, ha seguito da Palazzo Chigi le operazioni di soccorso prima di recarsi nei territori colpiti, Ringrazia tutti i soccorritori e ‘tutti coloro che sono intervenuti e hanno scavato a mani nude e assicura: ‘Non lasceremo nessuno da solo. L’Italia piange i propri connazionali e mostra al mondo intero le lacrime ma anche il cuore grande dei volontari, della protezione civile e delle istituzioni’. Il ministero dell’Economia rende noto che il Fondo per le emergenze nazionali dispone di 234 milioni che saranno utilizzati per la gestione delle esigenze immediate.
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