LEGA PRO, LA SETTIMA GIORNATA
Nella settima giornata in Lega Pro girone C Gambino regala una ormai inattesa esplosione di gioia al Cosenza quando al secondo minuto di recupero castiga la Virtus Francavilla con un colpo di testa letale anticipando Costa su punizione di Corsi. Non è stata una bella partita e la Virtus aveva messo più volte in difficoltà i lupi. Il finale è da brividi con un rigore prima concesso e poi negato agli ospiti di mister Calabro. Il Cosenza ha chiuso in 10 per il rosso a Blondett, allontanato anche mister Roselli. Vittoria preziosa che lancia i calabresi al quinto posto solitario.
Riparte il Catanzaro che fa finalmente risultato ad Agrigento dopo tre sconfitte consecutive. La squadra di Somma è apparsa in netta ripresa ma ha sbagliato grosse occasioni sotto porta che potevano valere la vittoria. I calabresi sfiorano il successo più volte, clamorosa l’opportunità fallita da Giovinco al 77’ quando l’attaccante non è stato lucido a porta praticamente vuota. Il rientrante Carcione è stato il faro, ottima prova anche di Patti e di Giovinco, gol sbagliato a parte.
La Reggina tiene testa al Lecce nuova cocapolista ma si deve arrendere per un’ingenuità della difesa. Dopo aver imbrigliato alla grande la forte squadra di casa, gli amaranto subiscono al 3’ della ripresa la rete che li condanna. Punizione velenosa di Lepore, Sala intuisce ma respinge corto centralmente anziché verso l’esterno, a pochi metri è in agguato Caturano che con un tocco rapido gonfia la rete e segna il suo settimo gol stagionale. Fa rabbia perdere in questo modo dopo aver dato tutto in campo con grande generosità. Si chiude la serie positiva di cinque turni ma rimane la consapevolezza di aver dato filo da torcere ad una formazione costruita con ben altri obiettivi che aveva messo in risalto il suo attacco atomico nelle precedenti uscite. Un attacco al quale la difesa calabrese aveva messo la museruola ma che è stato in grado di colpire alla prima occasione utile.
Punita severamente la Vibonese a Castellammare. È una tripletta dell’inossidabile Ripa, vecchia volpe della terza serie con tante reti sulle spalle in maglia stabiese a castigare i calabresi di Costantino, giunti alla quinta sconfitta consecutiva. Non è un bel momento per i rossoblù e si vede chiaramente.
Manuel Soluri
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SERIE D GIRONE I
IL RENDE CONTINUA A VOLARE
Ancora super Rende ed anche il Gladiator deve alzare bandiera bianca. Disco verde per i biancorossi anche in Campania e primato consolidato in condominio con l’Igea. Uno-due micidiale della formazione di Trocini nel primo tempo. Rende spietato al 29’. Punizione di Fiore, Manzi rinvia la palla sui piedi di Viteritti che scaglia un missile, grande risposta di Zeoli che nulla può però sulla ribattuta di Gigliotti. Sei minuti dopo ancora i biancorossi. Progressione dello scatenato Gigliotti sulla destra, lancio per Actis Goretta che prova un pallonetto, la palla supera Zeoli ma interviene lo stesso attaccante a ribadire in porta la rete del raddoppio. Nella ripresa il Gladiator attacca a testa bassa ma la capolista regge l’urto e porta a casa tre punti preziosi allungando in classifica. Per i campani seconda sconfitta interna. Dopo l’Igea Virtus passa anche l’altra capolista Rende e le ambizioni di promozione della squadra nerazzurra per ora devono lasciare il posto ad una realtà non felice.
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ANCORA UN KO PER IL SERSALE, L’INCUBO CONTINUA MA BISOGNA RIALZARSI
Continua l’incubo per il Sersale che rimedia la quinta sconfitta in cinque gare e resta al palo. Dopo quattro prestazioni altamente insufficienti, questa volta lo spirito e l’approccio del gruppo sembrava essere positivo ma ancora una volta la fragilità difensiva ha condannato i calabresi. Al cospetto di un’Aversa Normanna di Chianese giovane ma qualitativa con un palleggio costante e verticalizzazioni interessanti, la squadra di Mancini è un pò più brillante del solito, grazie anche all’innesto di Ientile ed il debutto di Corosiniti che rendono il reparto arretrato un pò più solido. Positivo anche il ritorno di Vallone in mezzo al campo. Il Sersale soffre e lotta, riuscendo a chiudere il primo tempo sul risultato di parità. Anche se le occasioni vere sono quasi tutte per l’Aversa. Al 3’ già il primo brivido quando un destro terrificante di Palumbo si stampa sulla traversa. Al 18’ è Martiniello che prova un destro a giro, alto sulla traversa. Al 23’ è la volta di Felleca con un destro potente ma impreciso. Dopo pochi minuti, spiovente di Guastamacchi per la deviazione ravvicinata di Martiniello da meno di un metro. Bambino fa un miracolo e salva la sua porta. Sul corner ci riprova Palumbo ma Russo è appostato sul primo palo e devia in corner. I padroni di casa si vedono solo una volta con uno slalom che Dioum non riesce però a concretizzare, eccedendo nel dribbling.
Nella ripresa al 1’ Vallone crossa per Russo ma il suo colpo di testa è alto. Ma poi il solito clichè post intervallo si abbatte sul Sersale. All’11’ Felleca si beve Caliò il quale lo mette giù, rigore e Marzano ringrazia, Aversa in vantaggio. Al 19’ scambio Russo-Petrone, botta di destro di quest’ultimo e Maraolo alza in corner. Il Sersale non è costante e l’Aversa mette in campo forze fresche che colpiscono. Esposito, appena entrato fa quello che vuole sulla sinistra, sfonda sulla fascia e crossa per la testa di Felleca indisturbato che gela Bambino, 2 a zero. Sersale colpito e ferito ma ha ancora uno scatto d’orgoglio al 32’. Russo è steso in area di rigore e Bonassoli di Bergamo sanziona il rigore. Caturano dagli 11 metri arriva fiacco e poco convinto e sbaglia la trasformazione, così come avvenuto a Russo domenica scorsa a Barcellona. Non ne va bene una al Sersale. Nonostante tutto il forcinf finale porta alla rete di Scozzafava al 45’ quando il centrocampista dimezza lo svantaggio su azione insistita Caturano-Russo. Non bastano 6’ di recupero, il Sersale cade ancora e la classifica è emblematica ma bisogna ripartire da qualche nota positiva che domenica finalmente si è vista.
Manuel Soluri
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