COSENZA. I Carabinieri della compagnia di Cosenza e i militari del Nas hanno sequestrato sette sale operatorie dell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Si tratta di un sequestro preventivo – è stato spiegato – disposto dalla Procura di Cosenza, che ha interessato le sale operatorie dei Reparti di Chirurgia Generale e di Ortopedia, dove è presente anche una sala di day surgery per oculistica. Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti svolti dai militari, che hanno eseguito approfondite ispezioni, anche con l’ausilio del personale del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPISAL) di Catanzaro. I risultati dei controlli hanno evidenziato una serie di carenze sotto il profilo igienico-sanitario, con particolare riferimento a rischi di contaminazione derivanti dalla promiscuità nel ciclo sporco-pulito, dalla presenza di locali adibiti a stoccaggio di rifiuti speciali in aree non previste e dal mancato rispetto dei parametri microclimatici e microbiologici previsti con la pressurizzazione delle sale operatorie. Sono state anche contestate violazioni in tema di sicurezza dell’ambiente di lavoro. Nel provvedimento di sequestro è stata indicata una serie di prescrizioni a cui è subordinata la facoltà d’uso dei locali sequestrati. È dalla fine del settembre scorso che la procura di Cosenza, guidata da Mario Spagnuolo, ha puntato l’attenzione sull’ospedale civile dell’Annunziata. I Nas dei Carabinieri, già il 21 settembre, avevano perquisito e controllato diverse aree del nosocomio, verificando le condizioni igienico-sanitarie della struttura, la funzionalità dei servizi ed il rispetto delle norme a tutela del malato nei vari reparti, nelle sale operatorie e nel pronto soccorso. I controlli sfociarono in una serie di sequestri, che interessarono alcuni locali, giudicati non in regola con gli standard minimi di sicurezza sotto il profilo igienico-sanitario. Ai controlli si era arrivati dopo che molti cittadini avevano espresso lamentele sulle condizioni dell’ospedale. I primi sequestri interessarono la centrale termica e i relativi gruppi elettrogeni, i servizi igienici del pronto soccorso e lo spogliatoio del blocco operatorio. Ma altri ne seguirono nei giorni immediatamente a seguire. I Nas si concentrarono anche su un’area di 150 mq, posta all’interno del perimetro dell’ospedale ed adibita alla raccolta e stoccaggio dei rifiuti solidi urbani, che presentava rischio di inquinamento ambientale. Anche questa fu sequestrata. Controlli sono stati poi effettuati anche nei mesi di ottobre e fino a qualche giorno fa, nei diversi reparti. Fino ad arrivare al sequestro delle 7 sale operatorie.