Sono 5 le ordinanze sull’Italicum che la Corte Costituzionale esaminerà martedì, frutto di una serie di ricorsi presentati da un pool di avvocati, in qualità di cittadini elettori, in diversi tribunali italiani. Cinque di questi tribunali – Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova – hanno deciso che alcuni dei rilievi mossi dai ricorrenti sulla nuova legge elettorale non fossero infondati e hanno deciso di sottoporre le questioni ai giudici costituzionali. La Corte avrà quindi tutto lo spettro dei rilievi mossi dai ricorrenti nelle varie sedi da poter valutare, senza che nulla resti tagliato fuori. Ballottaggio, premio, capolista bloccati, apparentamenti, i temi da trattare. Il Tribunale di Messina censura le norme sul premio di maggioranza al primo turno. Il Tribunale di Torino solleva dubbi sull’attribuzione del premio al ballottaggio tra le liste più votate. Il Tribunale di Perugia ha sollevato questioni sui capolista bloccati. I tribunali di Trieste e Genova sollevano questioni sul turno di ballottaggio e sull’opzione del candidato capolista eletto in più collegi di scegliere a quale agganciarsi. Genova sottopone alla Corte anche questioni relative all’assegnazione del premio di maggioranza al primo turno e una questione concernente il meccanismo del recupero proporzionale dei voti nella Regione Trentino-Alto Adige.