CATANZARO. Davanti una splendida cornice di pubblico, la Sfy Planet Catanzaro combatte alla pari per venticinque minuti di gara contro i quotati avversari di Agropoli, cedendo soltanto al termine di un terzo periodo mostruoso della capolista. Gli uomini di coach Paternoster, vecchia conoscenza del basket calabrese, giungevano nella tana dei giallorossi con i favori del pronostico, forti di un primato in classifica frutto di ben sei vittorie su sei incontri. Successi ottenuti anche con il bel gioco, atteso che nelle statistiche stagionali la squadra campana può anche vantare il secondo miglior attacco in assoluto, dietro solo quello dell’altra capolista Bisceglie. Scuderi e compagni, che primeggiano invece nelle classifiche difensive, pur avendo ben altri obiettivi stagionali, sin da subito si dimostravano tutt’altro che una vittima sacrificale predestinata. La palla a due, alzata dalla coppia arbitrale in un’atmosfera calda e corretta, testimonia sin da subito la grande voglia dei locali. Gli uomini di coach Tunno, reduci da tre vittorie consecutive, partono con il piede sull’acceleratore, realizzando in pochissimi minuti la bellezza di undici punti. Gli ospiti, spiazzati da un inizio così pimpante degli avversari, faticano più del previsto e rimangono a galla grazie ad un paio di canestri da sotto di Serino, pivot di grande tecnica ed esperienza. Per i locali, sospinti da capitan Scuderi, comincia subito a martellare il canestro il colored Yande Fall, anche nella veste di implacabile tiratore dalla media distanza. Pian piano però, la capolista si riorganizza e riprende il bandolo della matassa. Il primo parziale si chiude con i catanzaresi sotto di due punti. Attacchi asfittici e difese di ferro, il tema della partita prosegue anche nella seconda frazione. La Sfy Planet sbaglia tanto ma recupera un’infinità di palloni, dimostrando sempre un grandissimo cuore, ma anche qualche errore di troppo, figlio comunque soprattutto della voglia di far bene. Agropoli sembra sorniona, riesce a giocare ad un ritmo a lei congeniale e rimane sempre sopra nel punteggio, anche se di pochissimo. Molinaro sale in cattedra, prima sbagliando una schiacciata mostruosa, ben ostacolato da Morici, e poi realizzandone una su assist di Marullli, dato in precarie condizioni fisiche alla vigilia ed invece in perfetta forma, così come anche Romano. I giallorossi non mollano e con una tripla di Battaglia provano a non far scappare gli avversari. L’equilibrio con il quale si giunge all’intervallo lungo sembra essere un buon auspicio per i padroni di casa, che però, dopo un inizio di terzo quarto equilibrato (giallorossi anche sul + 1 con una penetrazione di Carpanzano) subiscono una seconda metà di quarto davvero da film horror. Agropoli comincia a realizzare un canestro dopo l’altro, con Romano autore di ben tre triple consecutive, seguito a ruota da Marulli e dall’ottimo “94 Iurato. Dieci minuti perfetti per i campani, che praticamente non sbagliano nulla dal campo e realizzano la bellezza di 31 punti. I giovanotti locali si smarriscono e affrettano qualche soluzione di troppo. Carpanzano non è preciso come al solito, e Naso e Sereni soffrono i troppi falli sul groppone, qualcuno fischiato con leggerezza. La partita è praticamente spezzata in due da questa incredibile striscia positiva, ed il tabellone recita un eloquente + 22 per gli ospiti all’inizio dell’ultimo quarto di gioco. Pur provandoci con coraggio gli uomini di coach Tunno non riescono ad avvicinarsi, e proprio sul medesimo gap si giunge al termine dell’incontro senza ulteriori sussulti. Una sconfitta senza drammi, con uno scarto troppo severo per quanto visto in campo, contro una squadra costruita per vincere il campionato a cui vanno davvero onori e complimenti, giunta al termine di un match che però ha avuto anche degli ottimi spunti sui quali continuare a lavorare per il futuro. I giovani giallorossi stanno crescendo, ed anche e soprattutto nel confronto con atleti importanti riusciranno a proseguire un percorso di maturazione che oggi, in diversi frangenti, è sembrato essere a buon punto.