CINQUEFRONDI. “Quanto sta accadendo al Porto di Gioia Tauro non può continuare a restare nel silenzio, è inaccettabile che quattrocento persone perdano il proprio posto di lavoro in un territorio già in grande difficoltà economica e sociale. Chiedo a tutti i sindaci della Piana di intervenire in modo forte e unitario affinché venga revocata questa decisione che sarebbe ulteriormente devastante per tutte le nostre comunità”. Lo afferma il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia. “Non è nel mio interesse, in questo momento – aggiunge – entrare nel merito degli accordi e delle motivazioni, mi interessa e mi preoccupa la disperazione dei padri di famiglia che stanno per perdere un posto di lavoro, spesso unico sostentamento della famiglia e la conseguente serenità. La Piana di Gioia Tauro e la Calabria non possono essere sempre luogo di sacrificio, di promesse mai mantenute , di colonizzazioni e finire come agnelli sacrificali offerti sull’altare di un sistema di potere economico-finanziario proteso a tutelare esclusivamente il nord del paese ed i poteri forti. La rabbia dei lavoratori – sottolinea Conia – è legittima e va ascoltata anche quando attacca la politica e le istituzioni, per questi motivi non solo non mi sento offeso dai loro comunicati, ma li sento giusti e sento indirettamente di avere delle responsabilità per questa terra che non riesce ad alzare la testa ed a difendere i propri figli Faccio appello a tutti i sindaci , al presidente della Regione di intervenire a favore ed al fianco dei lavoratori, di saperli ascoltare e di saperli difendere e di far sentire che si è dalla loro parte anche quando le elezioni sono lontane. Domani mi recherò ad incontrare i lavoratori, accettando anche una eventuale loro contestazione, chiedo che altri sindaci e rappresentanti istituzionali – conclude il primo cittadino di Cinquefrondi – si aggreghino e che insieme si riesca a non far sentire più soli e isolati i lavoratori”.