“I luoghi incerti di una città da valorizzare”. E’ su questo tema che hanno discusso i tanti intervenuti all’incontro pubblico organizzato dal Circolo culturale Augusto Placanica a Catanzaro.
Si è parlato di spazi pubblici abbandonati, di degrado, di incuria, ma anche di progettualità, di condivisione, di futuro. E’ stato Francesco Gaglianese, animatore dell’associazione “Aniti”, ad illustrare un progetto, in parte realizzato, teso al coinvolgimento della cittadinanza nella individuazione e successiva valorizzazione e gestione di spazi pubblici non adeguatamente utilizzati, se non del tutto dismessi.
Emblematico l’esempio della Galleria Mancuso, in passato luogo simbolo di identita’, cultura, arte e commercio, ora dimenticata a sé stessa tra sporcizia ed abbandono. Ma anche l’archivio appena intitolato ad Emilia Zinzi è assolutamente vuoto ed inutilizzabile, secondo il circolo Placanica.
E’ stato inoltre proiettato un video realizzato su un tracciato cittadino attraverso zone e strutture in totale stato di abbandono, come la vecchia Stazione di Catanzaro Sala e il vecchio Ospedale di Via Acri.
Ha proseguito la conduzione della serata Mariarita Albanese, la quale ha proposto una serie di immagini che hanno dato risalto a una condizione di degrado, ormai accettato con senso quasi di assuefazione.
Il presidente del gruppo culturale Placanica, Venturino Lazzaro, ha ribadito ai nostri microfoni che lo scopo dell’incontro non voleva essere la sola denuncia, ma una vera e propria esortazione alla condivisione di obiettivi e progetti in forma costruttiva per riportare la vita sociale in molte zone impoverite dal tempo e dalla incuria, come avvenuto nel Parco della Biodiversità e, proprio in questi giorni, nel Parco Gaslini.
Lo stesso Lazzaro ha invitato ed esortato i candidati a sindaco per le prossime elezioni amministrative, a prendere spunto, per i loro programmi, da alcuni punti del “Manifesto per la Città di Catanzaro”, pubblicato e offerto dallo stesso circolo alla cittadinanza ed agli amministratori nel 2012-2013.
Manuel Soluri