CATANZARO. Il candidato a sindaco di Catanzaro del PD, Enzo Ciconte, definisce “priva di fondamento” la sua presunta volontà di abbandonare la scena politica e ritirare la candidatura. “Il mio impegno – scrive – è e rimane integro sia per convinzione personale, sia perché supportato dal mio partito, dalla maggior parte delle coalizioni politiche presenti sul territorio e da una folta schiera di liste civiche che hanno fatto proprio il mio programma”. Un’ assunzione di responsabilità, spiega, “rivolta principalmente a far superare l’incidenza della povertà che a Catanzaro assume rilevanza a causa del disimpegno della classe politica che l’ha amministrata negli ultimi anni costringendola, numeri alla mano, a cifre da terzo mondo per quanto riguarda la correlazione tra povertà e degrado culturale. Una città che regredisce economicamente non può che perdere colpi anche dal punto di vista culturale nonostante la sua storia sia intrisa di ben altri parametri. Condivido – ha aggiunto Ciconte – il pensiero del segretario regionale del PD, Ernesto Magorno interessato a portare allo stesso tavolo il vice segretario nazionale del PD, Guerini, il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio e il sottoscritto per essere consapevoli che l’impegno da assumere riguarda una città, Catanzaro, che è il capoluogo della Calabria verso il quale si deve una attenzione particolare”. “Le notizie non controllate diffuse stamattina da alcuni organi di stampa – ha affermato Ciconte – non rispondono a verità. Non solo non ho mai ritirato la mia candidatura a sindaco di Catanzaro, quanto non ho manifestato alcuna pallida ipotesi in tal senso. Quanto è accaduto – dice Ciconte – rafforza in noi il convincimento che si può cambiare se vogliamo cambiare! Ecco perché ci stiamo impegnando a scegliere gli uomini giusti cui affidare il difficile compito di traghettare Catanzaro verso la rinascita ambientale e sociale. Siamo impegnati a voler costruire un modello di agglomerato urbano che possa incidere sul cambiamento degli stili di vita ma senza perdere di vista la necessità della sua consapevolezza. Catanzaro – ha concluso Ciconte – è difronte ad uno snodo importante: impoverirsi ancora di più o tentare, assieme a noi, di vincere una battaglia di civiltà volendo incidere con determinazione e con oculatezza per modificare il sistema del Palazzo che ha dimostrato di vivere al difuori della realtà”.