Si accendono i toni nel Pd in vista delle primarie del 30 aprile. Gli sfidanti di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano vanno all’attacco. “Renzi – dice Orlando a Palermo – con la sua ossessione di tornare a Palazzo Chigi, rischia di essere un ostacolo per la ricomposizione del centrosinistra. Questo è dato politico”. ”Dobbiamo batterci perché il Pd non diventi il partito di una persona soltanto” ha aggiunto. Appoggiare Renzi se, in caso di vittoria alle primarie, volesse elezioni anticipate? “No, assolutamente no. Anzi il rischio è proprio questo: una vittoria di Renzi probabilmente ci spingerebbe ad elezioni anticipate. Insomma la vittoria di Renzi sarebbe negativa per molte ragioni, la principale è che ci farebbe perdere le elezioni, non so se le perderemmo con Berlusconi o con il Movimento Cinque Stelle ma Renzi non può vincere le elezioni, questo è il punto fondamentale”. Risponde così Michele Emiliano, presidente Regione Puglia e candidato alle primarie PD, nel corso di un’intervista. “Non c’è nessun aumento di Iva, né della benzina, né dello zucchero – ha scritto Matteo Renzi nell’e-news -. L’ultima volta che in Italia è aumentata l’Iva risale al primo ottobre 2013, un altro governo. Noi le tasse non le aumentiamo. E il governo Gentiloni ha scelto la stessa strategia. Anche per il futuro, a giudicare da quello che c’è scritto nel Def. Il Pd non è più il partito delle tasse, abbiamo davvero rottamato Dracula”. Poi ancora: “Ho deciso di chiudere la campagna a Bruxelles, andandoci come ultima tappa del mio tour Primarie venerdì 28 aprile. Il messaggio è chiaro. Secondo i populisti, l’Europa va distrutta. Secondo conservatori e i burocrati va tutto bene come è adesso. Noi diciamo “Europa sì, ma non così”.