CROTONE. Don Edoardo Scordio, parroco di Isola Capo Rizzuto, e Leonardo Sacco, governatore della locale Misericordia, in carcere da lunedì su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro con le accuse di associazione mafiosa, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, saranno interrogati mercoledì mattina dal giudice delle indagini preliminari di Crotone. Avrebbero distratto decine di milioni di euro dei finanziamenti destinati alla gestione del Centro di accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto facendoli finire nelle casse della cosca Arena. Si tratta del filone principale dell’inchiesta della Dda sul potente clan di Isola Capo Rizzuto che ieri è sfociata nell’operazione ‘Jonny’ con il fermo di 68 persone. Il gip di Crotone è chiamato a convalidare il fermo delle persone coinvolte nella vicenda del Cara ma il fascicolo è poi destinato a finire sul tavolo del giudice distrettuale di Catanzaro, competente per i reati associativi. Intanto anche questa mattina la polizia giudiziaria è al lavoro nella sede della Misericordia di Isola Capo Rizzuto dove sta spulciando decine di atti amministrativi, in cerca di ulteriori riscontri alla tesi degli inquirenti secondo i quali il denaro confluito nelle tasche della cosca Arena era frutto dei subappalti concessi dalla Confraternita a ditte esterne per assicurare il catering ai migranti e delle fatturazioni gonfiate. Nella sede dell’associazione, intanto, sono arrivati anche i commissari della Federazione nazionale delle Misericordie per garantire la continuità delle attività, a cominciare da quella del centro di accoglienza, mentre l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina Domenico Graziani ha nominato il vice parroco di Isola Capo Rizzuto al posto di don Edoardo Scordio.