Si chiama “Felicità d’Italia. Paesaggio, arte, musica e cibo” il nuovo libro dello storico calabrese Piero Bevilacqua, intervenuto al Musmi di Catanzaro nell’ambito della 15sima edizione del “Progetto Gutenberg, Senza confini”. Il viaggio di Bevilacqua è affascinante, tra luoghi noti e poco esplorati, alla ricerca del particolare interessante da comunicare. Durante il suo percorso, Bevilacqua fa tappa anche a Napoli, definita la “Città che canta” per la nota musicalità della sua lingua. “La lingua partenopea, così come la canzone, la parola e la maniera di vivere degli abitanti-ha affermato Bevilacqua- è di per sé sonora, luogo di armonia, nata in una città segnata da un plurilinguismo derivante da incontri e scontri tra esperienze del passato e da una vivacità tipica di quello che fu il periodo aragonese. E’ solcata da tanti generi letterari”.
Al fianco di Bevilacqua, la dirigente scolastica del Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, Elena De Filippis, napoletana, che, emozionandosi ed emozionando i presenti, ha letto alcuni testi sulla sua città del poeta Salvatore Di Giacomo, del cantante Pino Daniele e del regista Roberto De Simone: “Lo spirito dei luoghi della città di Napoli-ha sostenuto la De Filippis-è assolutamente unico. Si tratta delle voci dei vichi e dei quartieri, delle “voci di dentro”, come sosteneva Eduardo De Filippo. Una Napoli piena di presenze invisibili, specie tra la città di sopra e di sotto, i cosiddetti due piani di Napoli. Non c’è luogo, bottega ed osteria-ha concluso la De Filippis-dove non risuoni la musica napoletana”.
Manuel Soluri