Era andato nella sua proprietà forse per tentare di spegnere le fiamme di un incendio che minacciava il suo uliveto ma probabilmente, per via del fumo sprigionato dal rogo, ha perso i sensi ed è finito privo di vita in un fosso. Un pensionato Antonio Purita, di 68 anni, è stato trovato cadavere, parzialmente lambito dalle fiamme, in una scarpata, a Favelloni, frazione del comune di Cessaniti in provincia di Vibo Valentia. A scoprire il corpo senza vita del pensionato sono stati i suoi familiari che, preoccupati per non averlo visto rincasare, sono andati a cercarlo in campagna. Nei mesi scorsi un nipote del pensionato era morto rimasto schiacciato dal ribaltamento del trattore con il quale stava lavorando. Anche a San Pietro in Guarano si è registrata una vittima. Mariano Pizzuti, di 69 anni, è morto carbonizzato mentre cercava di spegnere un incendio divampato vicino al proprio terreno, nella frazione San Benedetto.
La Prefettura di Cosenza sta utilizzando anche un elicottero della polizia e gli uomini dell’Arma dei carabinieri, per tenere costantemente sotto controllo l’evolversi dei diversi roghi che sono in attività sul territorio. Lo rende noto l’Unità di crisi istituita dalla stessa Prefettura. Allo spegnimento degli incendi stanno partecipando anche il Dipartimento di protezione civile regionale e Calabria Verde. Particolari criticità si stanno rilevando a San Fili, Rovito, Papasidero, San Marco Argentano, Mottafollone, Spezzano Piccolo, San Vincenzo la Costa e Fagnano Castello. Al momento i focolai attivi sono 62, in diminuzione rispetto alla giornata di mercoledì, che ne ha registrati 110; i Comuni ancora interessati da incendi sono una ventina. Nel corso della giornata di mercoledì, circa 300 persone sono state allontanate dalle loro abitazioni nella località Pianette del Comune di Rovito, dove le fiamme hanno lambito le case. Nel territorio provinciale attualmente stanno operando 14 squadre dei vigili del fuoco, 7 squadre di Calabria Verde, i volontari della Protezione civile regionale, coadiuvati dai carabinieri e dai carabinieri forestali, da personale della polizia, della guardia di finanza e da militari dell’Esercito. Sono inoltre operativi 3 Canadair dei vigili del fuoco e 2 elicotteri della protezione civile. Ed avrebbe provocato un vasto incendio che ha devastato un’ampia superficie nel Parco nazionale della Sila. Si tratta di un uomo residente a Taverna (Catanzaro), P.R., denunciato per il rogo che si è sviluppato nel pomeriggio dello scorso 11 luglio. Secondo quanto accertato dalla Stazione carabinieri forestale di Taverna, in collaborazione con la stazione carabinieri, P.R. avrebbe mandato in fumo circa 60 ettari di verde nel tentativo di bruciare alcuni residui vegetali in un terreno adiacente al bosco. I primi accertamenti hanno permesso di stabilire che le fiamme hanno distrutto macchia mediterranea, in buona parte nel Parco nazionale. Il fuoco ha creato diversi problemi, al punto da minacciare alcune abitazioni e portare alla chiusura della strada provinciale Taverna-Ruggiolino. I carabinieri forestali hanno avviato subito le indagini, risalendo al punto dove il fuoco si è sviluppato fino ad avvolgere l’intera zona in località Alli-Monachello. Intanto un uomo è morto mentre tentava di spegnere un incendio. Il fatto è avvenuto a San Pietro in Guarano, in contrada Padula, nel Cosentino, in un’area devastata dalle fiamme. Secondo quanto si è appreso, ci sarebbero anche persone intossicate dal fumo. Sul posto si sono recati i sanitari del 118 e le forze dell’ordine.