CATANZARO. “L’estate che stiamo per lasciarci alle spalle è stata certamente tra le più dure e difficili; gli incendi – che spesso sono apparsi come il frutto di una coordinata ed unitaria logica di devastazione del nostro territorio – hanno sfigurato il volto di contesti ambientali e paesaggistici di assoluto valore.Statisticamente un’anomalia, con numeri troppo alti, dal 1 giugno al 28 agosto quasi ottomila incendi ed un incremento medio del 70% rispetto agli anni passati.” Parte da queste considerazioni l’analisi di Franco Rossi, Assessore regionale alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica, sottolineando che ad “una situazione eccezionale si è cercato di rispondere al massimo delle possibilità”. “Per ragionare su come il sistema di intervento e reazione possa e debba essere migliorato – alla luce della drammatica esperienza di questa estate – ci sarà tempo e modo, esistono invece scelte ed azioni da concretizzare subito – prosegue Rossi -sono andati in fumo migliaia e migliaia di ettari” è, infatti, l’espressione più impiegata ma, come sempre, si fa oggettivamente fatica a conoscere le esatte dimensioni di questo disastro; eppure la legge 353 del 2000 ha istituito il “catasto delle aree percorse dal fuoco” sancendo un preciso obbligo in capo ai Comuni”. “Si tratta – rileva ancora l’assessore – di uno strumento adeguato per monitorare e conoscere le dimensioni esatte dei danni causati dagli incendi; peraltro per la sua operatività sono disponibili diversi e qualificati aiuti, penso ad esempio al ruolo ed all’intervento dell’Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri o al sostegno tecnico reso disponibile dal SIM, il Sistema Informativo della Montagna. Eppure, nonostante questi strumenti a disposizione, sono moltissimi i Comuni che non adempiono all’obbligo di introdurre il Catasto o non lo aggiornano costantemente; si tratta di una circostanza che impedisce una valutazione concreta della situazione e non permette di avere una visione d’insieme delle conseguenze subite dall’ambiente calabrese”. “Governare il territorio, pianificarlo urbanisticamente, valutare presenza ed incidenza delle aree percorse dal fuoco rispetto agli agglomerati urbani – insiste Rossi – sono impegni che non possono prescindere da una aggiornata mappatura degli incendi; solo con questi elementi è possibile predisporre ogni progetto ed azione conseguente ed efficace. A meno che non si voglia procedere per tentativi rassegnandosi al solito, stancante ed ormai inaccettabile ritornello “Sono andati in fumo migliaia e migliaia di ettari”. “La Regione può e deve fare la sua parte e per quanto riferito direttamente alle competenze dell’assessorato regionale all’Urbanistica ed alla Pianificazione Territoriale posso dire sin d’ora che chiederò al Presidente Oliverio – ad emergenza passata – l’istituzione di un vero e proprio gruppo di lavoro che con il contributo degli assessorati regionali coinvolti, della Protezione Civile e dell’Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri possa, una volta per tutte, rendere concreto, aggiornato e disponibile un catasto regionale degli incendi – conclude Rossi – a tal fine ho già sollecitato gli uffici dell’Assessorato alla predisposizione di un protocollo di intesa con i Comuni.Uno strumento che ci consenta di avere una visione non frammentata del fenomeno, che orienti ed indirizzi gli investimenti per il recupero dei contesti ambientali e paesaggistici distrutti dalle fiamme, che permetta di prevedere i probabili fenomeni di dissesto idrogeologico che si verificano lungo le aree percorse dal fuoco. Concluso il lavoro e messi a disposizione tutti gli strumenti disponibili non sarebbe un’idea peregrina – per gli anni a venire – prevedere nell’assegnazione di contributi regionali- finalizzati al governo del territorio, alle infrastrutture ed all’ambiente – l’esclusione di quei Comuni che non hanno o non aggiornano il Catasto degli incendi”.