CATANZARO. Segnali confortanti nel mercato del lavoro in Calabria anche se il ‘gap’ con le altre regioni italiane è ancora ampio. E’ quanto emerge dal rapporto sull’economia della Calabria redatto dalla Banca d’Italia-Filiale di Catanzaro. “Secondo la rilevazione dell’Istat, nella media del primo semestre 2017 – scrive Bankitalia – l’occupazione in Calabria è tornata a crescere (1,9 per cento), dopo la flessione registrata durante la seconda metà dello scorso anno. L’espansione, comune a tutti i comparti, è stata trainata dai servizi, in particolare da quelli commerciali e turistici. Il recupero occupazionale rispetto al 2008 rimane però più limitato che nel resto del Paese: nella media nazionale la ripresa iniziata nel 2014 è continuata sino a riportare il dato su livelli prossimi a quelli pre-crisi, mentre in regione il divario risulta ancora negativo di circa 10 punti”. L’occupazione, spiega la Banca d’Italia, “è cresciuta sia nel segmento maschile (1,4 per cento) sia in quello femminile (2,8 per cento). L’aumento si è concentrato nella componente degli autonomi (6,6 per cento), a fronte di una dinamica più debole di quella alle dipendenze (0,3 per cento)”. In riferimento al lavoro dipendente, aggiunge l’istituto nel rapporto citando dati Inps, “la quota dei nuovi contratti a tempo indeterminato sul totale delle posizioni avviate è ancora diminuita, a favore soprattutto delle posizioni a termine”. E ancora “il tasso di occupazione delle persone con 15-64 anni è aumentato al 40,1 per cento, il tasso di attività è invece rimasto stabile al 51,8 per cento). Le persone in cerca di occupazione si sono ridotte significativamente: il tasso di disoccupazione è dunque sceso al 22,4 per cento (dal 24) rimanendo comunque nettamente superiore a quello italiano (11,5 per cento). Infine, in calo anche il ricorso agli ammortizzatori sociali: sempre citando dati Inps, la Banca d’Italia infatti registra una riduzione della Cassa integrazione del 31,1 per cento.