CATANZARO. “La Calabria è una regione tra le più fragili, ma ha avuto una svolta e un’accelerazione forse superiore ad altre nel Mezzogiorno”. Lo ha detto il presidente della Svimez, Adriano Giannola, parlando con i giornalisti a margine di un dibattito sull’economia calabrese organizzato all’Università di Catanzaro. “La Calabria oggi – ha proseguito – è in fase reattiva ed esprime un importante segnale di vitalità, che arriva anzitutto, e curiosamente, dall’industria: non sarà magari una novità ma sicuramente è un elemento favorevole, che va sfruttato al massimo. Ci sono grandi opportunità: penso alla clausola del 34% di investimenti pubblici nel Mezzogiorno, e si sa quanto la Calabria abbia bisogno di investimenti di un certo tipo. Misure come queste o come la finalizzazione della Zes di Gioia Tauro competono allo Stato e alla Regione, perché i privati, pur nelle loro limitate forze, hanno già dato segni positivi, anche sul lato delle tecnologie, soprattutto nell’ambito delle Università, con elementi promettenti che – ha osservato il presidente della Svimez – vanno adesso ulteriormente potenziati e resi immediatamente operativi”. Giannola ha poi rilevato: “Quanto al tasso di disoccupazione la Calabria purtroppo resta fanalino di coda, c’è una riduzione ma è ancora marginale, con venti punti di distacco rispetto alla media nazionale. Anche se questo trend riguarda tutto il Mezzogiorno – ha aggiunto il presidente della Svimez – la Calabria resta il territorio più critico sotto questo aspetto”. Secondo Giannola “il tema del salto di qualità della gestione della cosa pubblica riguarda non solo la Calabria ma tutto il Paese. Le misure messe in campo dal governo sono ancora, in genere, tipiche misure difensive, per evitare altre frane: sono necessarie politiche strutturali, che – ha concluso il presidente della Svimez – il governo ha messo in cantiere ma deve ancora realizzare, come la clausola del 34% degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno e le Zes. Va comunque detto che per la prima volta da 20 anni il governo ha dato segnali di visione strutturale e di razionalizzazione”.