Non bisogna negare la diversità della condizione economica del Sud e lavorare in sinergia per cogliere le opportunità di una congiuntura favorevole. È in sintesi il messaggio per il Mezzogiorno che il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, lancia a Napoli. “Il tema delle migrazioni da Sud a Nord, il tema del lavoro ai giovani, in modo particolare in queste terre del Mezzogiorno, è una sfida che riguarda la politica le classi dirigenti da tempo. Oggi forse abbiamo un’occasione rispetto a questa sfida”, ribadisce più volte nel suo discorso alla platea di una manifestazione. “La novità – aggiunge – è la possibilità che ci sia una nuova occasione, cioè che il contesto europeo, quello dell’economia globale e quello del nostro paese ci mettano in condizione di dare risposte che forse in altro momento sarebbero state più difficili. Questa occasione che dobbiamo cercare di coglierla, e coglierla è tutt’altro che scontato”. La criticità, avverte Gentiloni, non è nel fatto che in tanti vadano via, dal Sud verso il Nord o in altri paesi. “La questione è che questa sia una scelta e una scelta reversibile. Dobbiamo far sì che non sia una triste condanna ma una scelta reversibile. Questo deve essere il nostro obiettivo. Sarebbe riduttivo lamentarsi che ci siano delle spinte e delle occasioni di studio e di lavoro all’estero – insiste il premier – la questione è che queste spinte debbono essere una libera scelta tra varie opportunità”. “Ora abbiamo davanti un’occasione e dobbiamo guardarci in faccia con responsabilità – prosegue – c’è un concorso di politiche adottate negli ultimi anni che fanno si che chi vuole investire al Sud ha condizioni che non sono mai state cosi vantaggiose”. “Un credito di imposta che nel 2017 – ha ricordato – è stato rafforzato perché aveva avuto una partenza difficoltosa e che ha generato un volume di investimenti di 3 mld determinati da credito d’imposta; abbiamo un meccanismo di decontribuzione per assunzioni di giovani doppio nel primo anno nel Mezzogiorno, occasione straordinaria per aggredite lo stock, per cercare di dare una spallata a un problema che è presente da tanto tempo e che apparentemente non si riesce a smuovere; abbiamo approvato qualche settimana fa un decreto per il Sud con l’introduzione Zes, il programma resto al Sud che mi auguro che funzioni; abbiamo il pacchetto impresa 4.0 che mira a promuovere una risorsa fondamentale, l’adeguatezza del capitale umano, la sua formazione, il fatto che si metta in grado il mondo del lavoro, sia chi si accosta per la prima volta, di essere competitivo”. E “non gravano solo i vincoli della nostra storia, del ritardo di sviluppo accumulato nell’ultimo secolo dal Sud nei confronti del Centro-Nord, gravano anche gli interrogativi del futuro”. Gentiloni pensa “alla gigantesca trasformazione tecnologica, con big data, robotica, intelligenza artificiale, sarà una trasformazione ricca o povera di lavoro? Interrogativo che tutti si stanno ponendo, ma è una sfida che dipende da scelte della politica, dell’impresa” e può esserci una nuova stagione di lavoro se si impostano le scelte nella direzione giusta”. Il Mezzogiorno in particolare “ha dimostrato in che modo l’innovazione da queste regioni può costituire dei primati”. La ricetta per il Sud, conclude il premier, “non può essere negare una condizione speciale. Serve dunque una serietà, continuità nell’azione di governo, collaborazione tra istituzioni, tra impresa, mondo del lavoro e istituzioni pubbliche, serve avere il tempo per cogliere i frutti della stagione positiva che l’Italia può avere davanti. Noi abbiamo un contesto che ci consente di cogliere dei frutti. Il Mezzogiorno, i giovani, non ci perdonerebbero se perdessimo questa occasione”.