S. EUFEMIA D’ASPROMONTE. “Se è vero che siamo in campagna elettorale, è anche vero che non si può descrivere Sant’Eufemia come un paese dove regna l’illegalità, solo per attaccare questa amministrazione e ciò che rappresenta. Nel nostro territorio il grande problema non è di certo il rispetto del codice della strada, ma le criticità sono ben altre. E in questo senso, in quanto amministratori, sfidiamo chiunque ad affermare che, in sinergia con le forze dell’ordine presenti sul territorio, non si stia facendo quanto in nostro potere per drenare e isolare fenomeni criminali ben più concreti del mancato rispetto del codice della strada”. È lo sfogo, affidato a un comunicato, del sindaco di S. Eufemia d’Aspromonte, Domenico Creazzo, in merito a recenti critiche sollevate a carico della sua amministrazione. “È un dato di fatto – afferma – che il nostro comune necessiti di maggiori controlli in questo senso, ma è altresì un dato di fatto che vincoli economici, di bilancio e del personale, non consentano un’azione immediata e capillare. Ciò in cui noi confidiamo, e che a buona parte dei cittadini di Sant’Eufemia non manca, sono il senso di responsabilità e il senso civico. In merito alla questione delle motociclette della polizia municipale esposte al primo piano del Municipio, invece, ci si potrebbe fare una grassa risata – continua – nel vederle additare come uno spreco di questa amministrazione: si tratta di un acquisto di quarant’anni fa”. Secondo Creazzo, “definire il comune “militarizzato” è una forzatura tale da non essere in alcun modo giustificabile”. Noi, rivendica, “abbiamo sempre fatto in modo che la nostra vita personale e professionale non influisse sulla nostra gestione della cosa pubblica, ed è alla luce di questo che non permetteremo a chiunque altro di fare altrimenti.
Abbiamo sempre accettato e continueremo ad accettare le contestazioni per motivazioni giuste, perché siamo fermamente convinti che far emergere le cose negative serva a migliorare e a migliorarci. Ma non accettiamo e non accetteremo mai – precisa – le strumentalizzazioni gratuite che, prima di fare danno a noi, lo fanno all’intera comunità, facendo anche passare sotto silenzio quanto di buono è stato fatto.
Ciò che ci guida, da sempre, sono – assicura – il senso pratico (fare ciò che concretamente è possibile fare rispetto al contesto) e il buon senso che purtroppo, come nel caso di questo attacco gratuito e costruito ad arte, è venuto completamente a mancare”. (