CATANZARO. Il segretario generale della Filt-Cgil Calabria, Nino Costantino, ha scritto al presidente dell’Enac, Vito Riggio, in merito al la situazione relativa alla gestione degli scali di Reggio Calabria e Crotone. Costantino ripercorre le vicissitudini dei due scali, ormai portati sotto la gestione unica di sacal, spiegando che la Filt-Cgil Calabria da circa 12 mesi “ha chiesto pubblicamente e formalmente più volte alla Sacal SpA, di essere portata a conoscenza del Piano industriale. Il Piano – scrive – ci è stato fornito solo il 17 gennaio 2018 a seguito dell’ordinanza emessa dal giudice del lavoro di Lamezia Terme lo scorso 10 gennaio con la quale la Sacal è stata condannata alla cessazione della condotta antisindacale consistente nel rifiuto di fornire alle organizzazioni sindacali il Piano industriale presentato all’Enac ai fini della partecipazione alla procedura di gara indetta per l’affidamento della gestione totale degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone.
Abbiamo, quindi, potuto visionare il Piano industriale che Sacal ha presentato per poter partecipare alla gara per l’aggiudicazione della concessione trentennale dei due scali calabresi”.
Costantino sottolinea che l’Enac, tra l’altro, prevedeva al punto 7 del disciplinare di gara per l’affisamento in gestione dei due aeroporti l’affidamento in base alla migliore offerta individuata sulla base della valutazione tecnico-discrezionale di elementi qualitativi fra cui strategie societarie finalizzate allo sviluppo dell’attività aeroportuale e previsioni di traffico per il periodo concessorio; piano degli investimenti trentennale; progetto della struttura organizzativa che sarà resa disponibile dal concorrente ai fini della gestione della infrastruttura aeroportuale oggetto di concessione; piano economico finanziario. Secondo Costantino “emerge chiaramente che ENAC attribuisce una notevole importanza al progetto di dotazione organica. Difatti, è richiesto di indicare specificatamente le professionalità utilizzate ai fini della gestione aeroportuale e la consistenza numerica, tenuto conto della specifica normativa di settore e del Regolamento UE 139/2014. Quest’ultimo, infatti, stabilisce requisiti tecnici e procedure amministrative per la certificazione degli aeroporti abbastanza rigidi, il cui obiettivo è di mantenere un livello elevato ed uniforme della sicurezza aeroportuale”. Considerato che la valutazione del criterio in questione ha determinato da parte della Commissione l’attribuzione di un punteggio utile ai fini dell’aggiudicazione della gara, “appare doveroso da parte di codesto Ente – scrive – verificarne la corrispondenza con ciò che è stato presentato agli atti di gara e ciò che è stato fattivamente realizzato sugli scali aeroportuali di Reggio Calabria e di Crotone dopo l’aggiudicazione”.
La Filt, inoltre, continua il segretario, “ha riscontrato per l’aeroporto di Reggio Calabria l’inosservanza del progetto sulla dotazione organica “garantita” in fase di gara compromettendo, altresì, la sicurezza aeroportuale. Lo scalo di Crotone addirittura – fa rlevare – non è ancora operativo”.