COSENZA. “Ci vuole il lavoro, ma ci vuole il lavoro di qualità”. Lo ha detto Susanna Camusso, segretaria nazionale della Cgil, partecipando ad un incontro del sindacato a Cosenza. “C’è stata una lunga stagione in parte propagandistica, in cui ci hanno raccontato che si facevano piani territoriali ovunque – ha detto parlando del lavoro e del Sud – ma manca un’idea su quale sia il centro dello sviluppo attorno al quale costruire percorsi di stabilizzazione e di lavoro, lo diremo sabato al presidente della Regione”. I dati dicono che una politica fatta tutta di incentivi e sottrazione dei diritti ha ulteriormente precarizzato il mercato del lavoro – ha detto ancora la segretaria della Cgil – e questo vuol dire avere un apparato produttivo in gran parte giocato sui costi, non in grado di competere su qualità e innovazione, e per questo continuiamo a dire che ci vuole un piano del lavoro, e non una distribuzione di risorse a pioggia, che si trasformano nel fatto che il 90 per cento degli ingressi nel mondo del lavoro sono a tempo determinato o part-time obbligati, che non permettono alle persone di avere una vita autosufficiente”. Susanna Camusso è stata accolta anche da una pacifica protesta dei tirocinanti della Regione Calabria, che lamentavano anche il fatto di non aver avuto spazio nell’incontro di oggi e si sono presentati imbavagliati. La Camusso ha incontrato, all’esterno dl teatro “Tieri” di Cosenza, una loro portavoce, Patrizia Curcio, con la quale si è intrattenuta, tornando sulle proposte del sindacato per l’occupazione. “Abbiamo chiesto 8 minuti per parlare, chiediamo solo risposte, ma non ci hanno concesso un intervento, ci hanno detto che il portavoce del gruppo, cioè io – ha detto la Curcio – non poteva parlare, ma noi siamo già 3800 e diventeremo circa 5000, chiediamo una progettualità riservata a noi, ascoltateci”. Susanna Camusso ha affermato: “Ci stiamo battendo qui e nel resto d’Italia per i percorsi di stabilizzazione, e le nostre proposte ci sono, ma non confondiamo le iniziative che fa il sindacato e le responsabilità delle amministrazioni e della politica. Se dite che le responsabilità stanno da tutte le parti cominciate malissimo – ha detto Camusso – e noi siamo gli unici a sostenere che ci vogliono politiche attive ma anche passive. La politica vi ha portato a spasso con un tirocinio – ha detto ancora Camusso – e in questo Paese sono stati spesi miliardi per le incentivazioni, invece che per la creazione del lavoro, e sabato apriremo un confronto proprio per costruire risposte di lavoro ai cittadini calabresi, che ne hanno bisogno”.