CATANZARO. Realizzare abitazioni seguendo tecniche di progettazione e costruzione che puntano a garantire risparmio di suolo, armonia con l’ambiente e condizioni ottimali di sicurezza. E’ questo il tema del 42esimo Congresso Mondiale dell’IAHS, International Association for Housing Science, dal titolo “The housing for the dignity of mankind”. L’evento si tiene a Napoli dal 10 al 13 aprile, presso il Centro Congressi dell’Università Federico II in Via Partenope ed è organizzato dal professor Renato Iovino – Università Telematica Pegaso, dalla docente Flavia Fascia – Università di Napoli Federico II, da Antonio Frattari dell’Università di Trento e da Oktay Ural della Florida International University e presidente dell’IAHS. Al Congresso hanno aderito circa duecento ricercatori provenienti da tutto il mondo. Nel corso del Congresso, organizzato con sessioni plenarie e multisessioni, saranno presentate ricerche, di interesse culturale e sociale, che rappresentano specifiche realizzazioni sul tema “The housing for the dignity of mankind” la cui finalità è utilizzare la scienza dell’edilizia abitativa per garantire la piena accessibilità allo spazio architettonico e antropico in generale; migliorando anche l’approccio economico e gestionale all’edilizia. Tra queste spicca “Abitare il mare, tra Scilla e Cariddi Omero incontra l’architettura” dell’ingegnere calabrese (è nata a Le Castella) Angela Greco. “Questo studio, dice la Greco, affronta il tema dell’abitabilità del mare e le fasi costruttive di una ‘struttura a mare’ a servizio del ‘ponte sullo stretto’ che, prima o poi, dovrà e sarà realizzato per collegare la costa calabra con quella siciliana, la costa del ‘continente’ con quella della Sicilia. Al ‘ponte sullo stretto’ si associa immediatamente Omero con il suo ponte logico e figurativo a simboleggiare l’abbraccio di due terre: la Sicilia e la Calabria. Lo stretto di Messina è il punto di separazione di due mari, lo Ionio e il Tirreno, e di due province, quelle di Messina e di Reggio Calabria. Questi luoghi, prosegue la Greco, danno vita a tramonti spettacolari che si accompagnano a profumi di bergamotto e spezie varie, arricchendo sempre più l’immaginario della leggenda di Scilla e Cariddi, due paesi che furono associati alla narrazione delle vicende di Omero, che nella sua Odissea scomodò la mitologia epica per raccontare la storia di queste terre trasformate in due terribili mostri marini, voraci, che vivevano nello stretto. In questo contesto è stata inserita la struttura oggetto di studio. Si è voluto con questa idea progettuale narrare le tradizioni di questo lembo di mare e al contempo dedicare un inno a questa terra. Ecco perché la costruzione che si dovrà realizzare dovrà essere armonica con un percorso interamente in legno ed una sagoma a forma di fiore dove il pontile ne rappresenterà lo stelo, immersa completamente nel mare a vegliare il ponte come fa una mamma con i suoi piccoli. Questo ‘fiore architettonico’ ospiterà un ‘punto di ristoro’ e un ‘centro residenziale’, dove si potrà sostare per degustare i prodotti tipici della terra calabra godendo, allo stesso tempo, dello splendido panorama incantato e incontaminato che ci riserva la costa calabra e siciliana, con l’Etna che fa da faro per tutti i visitatori. Dalla lunga balconata perimetrale sarà possibile vedere non solo le estremità delle due Regioni, ma soprattutto lo splendido e impareggiabile paesaggio che ci offre l’Etna, con le sue sfaccettature nella sua imponente maestosità naturale. L’obiettivo di questo studio conclude la Greco, è quella di valorizzare questa terra, la mia terra, tanto bistrattata ma che nel contempo offre meravigliosi e incomparabili paesaggi, che hanno affascinato e ispirato Omero nella Odissea”.