Quando la strada sembrava segnata verso l’indicazione da parte del Capo dello Stato di un premier ‘neutrale’, mercoledì mattina, mentre Salvini faceva sapere di voler “provare fino all’ultimo” a dar vita a un governo politico, arrivava una dichiarazione di Luigi Di Maio che sottolinea di non avere veti su Berlusconi ma ribadisce il dialogo “solo con la Lega”. Parole apprezzate in ambienti azzurri mentre su Forza Italia e sull’ex premier Silvio Berlusconi arriva il pressing della Lega. Il Cavaliere è in continuo contatto da Milano con i suoi più stretti collaboratori, a partire da Gianni Letta. E sul piatto della trattativa per consentire il via libera da parte di Fi all’Esecutivo M5s-Lega ci sarebbero anche ministri graditi al Cav, nomine pesanti in Rai e nelle principali commissioni parlamentari politiche. I gruppi di Forza Italia di Camera e Senato si riuniscono e fanno sapere di rimettersi alle decisioni del Cavaliere sul governo. Voci di Transatlantico prefigurano anche una ipotesi di astensione da parte di Fi, dopo un ipotetico accordo con Salvini, verso un governo Di Maio-Lega. “Forse vale la pena che si sperimenti un governo giallo-verde, vediamo cosa può offrire…”, dice Paolo Romani, senatore di Forza Italia, subito dopo l’incontro tra i senatori azzurri a Palazzo Madama. “E’ tutto un po’ prematuro – si affretta a chiarire Romani – perché tocca vedere nelle prossime ore cosa accade. Aspettiamo che ci sia un accordo politico tra Di Maio, Salvini e… Berlusconi”.