Oltre al concorso che, grazie alla Commissione di Pari opportunità del Comune di Crotone, ha premiato gli studenti coinvolti, sono dell’avviso che occorra istituzionalizzare un Premio annuale intitolato a Teanò , moglie o figlia dell’immenso Pitagora. Nonché discepola e protagonista della scuola pitagorica dove apprendevano la dottrina altre 28 allieve. Un Premio coadiuvato da un comitato tecnico-scientifico che assegni un riconoscimento ad una donna che si distingue nel campo delle scienze; magari con all’interno più sezioni riservate ai libri, al giornalismo e alle opere d’arte”. L’ha detto la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, concludendo l’incontro “Teanò, emblema di conoscenza ed espressione della cultura pitagorica” svoltosi a Crotone e al quale hanno partecipato, oltre alla presidente della commissione di parità Maria Ruggiero, il presidente del consiglio comunale Serafino Mauro e, fornendo contribuiti puntuali, l’assessore all’ambiente della Regione Calabria Antonella Rizzo, Giovanni Arone, Marco Tricoli della “Nuova Scuola Pitagorica” e la segretaria della stessa Commissione Giusy Mellace. “Togliere dall’oblio la figura di Teanò – ha aggiunto Flora Sculco – è, per tutti noi, orgogliosi di appartenere ad un territorio che ha contribuito alla formazione della civiltà occidentale, un dovere irrinunciabile. Ma non dobbiamo farlo per un capriccio. Piuttosto, nella speranza che, riscoprendo i valori di fondo a cui Crotone e la Calabria hanno dato un contributo eccezionale, si torni ad esercitare un ruolo propositivo nel dibattito pubblico nazionale. Teanò è stata una figura straordinaria. Non solo per il suo legame con Pitagora, ma soprattutto perché è stata una donna filosofa, libera e intraprendente, quando ancora le donne erano considerate oggetto di proprietà del padre o del marito e relegate a ruoli marginali. A Crotone, invece, nella scuola pitagorica fondata intorno al 530 a.C. le donne erano iniziate alla filosofia e alla matematica”. Infine, un richiamo all’attualità. Lo storico Eric Hobsbawm definisce quella delle donne ‘l’unica rivoluzione non fallita di questo secolo: anche se non ancora compiuta’. Non compiuta – ha spiegato Sculco – perché ancora oggi le donne soffrono, per gli abusi ed i soprusi di uomini violenti, soffrono per l’incompiuta parità di genere, nelle istituzioni e nel mondo del lavoro. Ricordo che il Sud d’Italia è all’ultimo posto in Europa per l’occupazione femminile con percentuali schiaccianti in Calabria. Si tratta di un’emergenza che penalizza le donne e la crescita economica e sociale del Paese.