Si è svolto nella tarda mattinata di mercoledì il tavolo tecnico annunciato nei nostri notiziari tra i rappresentanti delle 22 associazioni catanzaresi che chiedono il ripristino della vecchia stazione di Catanzaro Sala e la riattivazione della tratta Catanzaro Lido-Settingiano e l’assessore regionale ad infrastrutture e trasporti, Roberto Musmanno. Parte attiva nell’organizzare tale incontro è stato il consigliere regionale Arturo Bova che ne è stato promotore. E’ stata l’occasione per una prima analisi del progetto e per la stesura di un cronoprogramma che, si augurano le associazioni, porterà ad una nuova valorizzazione e razionalizzazione dei collegamenti ferroviari per e da Catanzaro. L’assessore Musmanno ha esaminato e vagliato il progetto redatto dalle associazioni coordinate dall’ingegnere Claudio Ruga. Presenti anche Aldo Ventrici e Fabio Lagonia. Le associazioni hanno fatto presente al rappresentante regionale l’isolamento in cui versa il capoluogo di regione da quando la vecchia stazione ferroviaria di Sala è stata sostituita da quella di Germaneto, stazione deserta, mal servita e sprovvista dei parametri minimi di una stazione moderna. Insomma, è stato detto, arrivando lì si ha quasi paura e questa è la tetra fotografia della città di Catanzaro. Dal suo canto l’assessore Musmanno, affiancato dall’ingegnere Angotti, dopo aver ascoltato le istanze dell’altra parte, ha chiarito di avere ereditato tale situazione: “Si chiede di riaprire un tracciato già dismesso sacrificando quello attuale e di investire risorse da quantificare. Da un generico studio di fattibilità non credo che tale proposta possa essere ben vista da Rfi, in quanto il vecchio percorso presenta peraltro delle criticità notevoli, vedi galleria del Sansinato. Mi sembra senz’altro piu’ praticabile la pista di rafforzare e potenziare il tracciato esistente, come del resto abbiamo già in mente. Tra pochi anni il cosidetto pendolo sarà al servizio della città di Catanzaro e fungerà da raccordo tra il trasporto urbano e quello extraurbano. Ad ogni modo consiglio alle associazioni di studiare un piano ed un progetto da sottoporre alle riflessioni di Rfi esponendo nello stesso vantaggi e ricavi economici di tale eventuale “nuovo” tracciato da loro ideato e proposto.
Manuel Soluri RTC-GDC
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