Operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza per l’esecuzione di 14 misure cautelari emesse dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo nei confronti di altrettante persone accusate di avere gestito una vasta attività di usura. Oltre 100 militari hanno eseguito le misure nei comuni di Cosenza, Trenta, Rovito, Mendicino, Rende, Rose, Luzzi e Massafra. Le indagini, condotte dalla Compagnia di Cosenza dei carabinieri, sono state avviate a seguito della denuncia presentata da due commercianti, titolari di una storica gioielleria cosentina, vittime di usura. “Le complesse attività investigative condotte – riferiscono i carabinieri in un comunicato – hanno permesso di documentare una capillare rete di soggetti, anche con precedenti specifici, che, perfettamente aderenti al tessuto sociale cittadino, elargivano a privati e commercianti deboli ed in condizioni di grave disagio economico prestiti a tassi usurari. Gli indagati, inseriti nel locale contesto criminale, non esitavano a fare ricorso a ripetute minacce e ad atti di violenza fisica pur di conseguire i proventi illeciti derivanti dalla restituzione delle somme lievitate in ragione degli interessi.”
“Questa indagine vede come vittime persone che non riescono a fare la spesa. Persone normali che non hanno 50 euro per portare il pane in tavola. Si tratta di atti commessi ai danni di povera gente”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa sull’operazione dei carabinieri, denominata “Fenerator”,
Le tre persone finite in carcere sono Giuseppe De Rose, 64 anni, Salvatore Pati, 67 anni, e Lucia Leonardo, 64 anni. Ai domiciliari sono stati invece posti Fernando Patitucci, 66 anni, Bartolomeo Bevilacqua, 48 anni, Pasquale Giudice, 52 anni, Alessandro Morrone, 46 anni, Francesco Di Sanzo, 38 anni, e Francesco Abbruzzese, 55 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Francesco Carbone, 44 anni, Giovanni Bruni, 58 anni, Massimo Bevilacqua, 41 anni, Saverio Angelo Marsicano, 66 anni, e Angelo Cozza, 59 anni. Per altre quattro persone, che risultano indagate, non sono state emesse al momento misure cautelari.