REGGIO CALABRIA. Avevano messo in atto una frode per ottenere il pagamento indebito di indennità di disoccupazione, malattia o altri benefici di natura agricola per un importo totale pari a circa 285 mila, nelle annualità dal 2010 al 2014. Due imprenditori agricoli e 93 falsi braccianti sono stati denunciati dal Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di finanza per reati che vanno dal falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, al falso materiale ed alla truffa aggravata. Il meccanismo di frode scoperto dai finanzieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, ha permesso di rilevare la falsità di più di 12.000 “giornate agricole” non realmente effettuate da soggetti che, nel frattempo, svolgevano altre attività lavorative percependo redditi dallo Stato. È emerso inoltre che gli ideatori della truffa avrebbero prodotto all’Inps atti da considerarsi a tutti gli effetti non validi, con firme false e comunicazioni di assunzione di manodopera agricola in realtà mai avvenute. Tutta la documentazione è risultata prodotta a nome e per conto di proprietari di terreni agricoli risultati del tutto ignari.