“Sin dall’inizio del confronto con la Giunta Oliverio ed il Dipartimento Agricoltura (febbraio 2015) per la definizione ed avvio del Psr 2014-2020 sono stati individuati e condivisi e non poteva essere altrimenti, gli obiettivi strategici: insediare in agricoltura oltre 2000 giovani; accrescere la remunerazione dei prodotti agricoli ‘Made in Calabria’ mediante i ‘contratti di filiera’; sostenere l’accesso al credito per gli investimenti; velocizzare le erogazioni delle risorse ai beneficiari e semplificare e sburocratizzare i bandi. Di questi obiettivi dopo circa tre anni e mezzo non c’è traccia nell’agenda politica dell’assessorato Agricoltura. Buio pesto sarebbe il caso di dire”. É quanto si afferma in una nota di Coldiretti Calabria con cui si annuncia che “riparte la mobilitazione sui territori nei confronti del Governo regionale”. “Le assicurazioni del presidente Oliverio, contenute nell’illustrazione al ‘Cantiere Calabrià – sostiene il presidente regionale dell’organizzazione, Pietro Molinaro – le possiamo annoverare certamente tra le incompiute. Un ritardo assurdo, inspiegabile e insopportabile se solo si pensa che, a due anni dal bando e a circa sette mesi dall’uscita della graduatoria (7 dicembre 2017), ancora sono bloccati ben 1.500 giovani che sostanzialmente ‘brancolano nel buio’. E, come se non bastasse, un contenzioso con oltre 1.000 esclusi per futili motivazioni e circa 500 giovani imprenditori ammessi e non finanziati e tantissimi ricorsi al Tar. Insomma una gestione politica e burocratica che non ha precedenti nella Regione, che sta spezzando la speranza di tanti giovani e compromettendo una traiettoria di futuro per la Calabria”. Molinaro parla poi di “atteggiamento istituzionale inverosimile e in netta contraddizione con le esigenze sociali ed economiche della Calabria. Al danno poi si aggiunge la beffa: tantissimi giovani che hanno aperto la partita Iva in agricoltura rischiano di perdere una seconda ‘chance’ contenuta nell’Omnibus della Commissione Europea, che, è bene ricordare, rende ammissibile ripresentare le domande se non sono decorsi 24 mesi dalla data di avvio del processo di insediamento, ovvero dalla data di apertura della partita Iva, quale condizione di ammissibilità indicata nel bando del 2016. Un percorso senza fine, estenuante che denota assoluta mancanza di determinazione e chiarezza e di qualsiasi certezza riguardo le procedure adottate per le istruttorie dei riesami”. “Continuare a far finta che al Dipartimento regionale Agricoltura tutto va bene – sottolinea ancora il presidente di Coldiretti Calabria – non è solo un atteggiamento irresponsabile ma anche inaccettabile perché fortemente penalizzante per gli agricoltori calabresi. Coldiretti non rinuncia agli obiettivi strategici programmati nel Psr, l’unica fonte di finanziamento per l’agricoltura. Restiamo sempre disponibili alla collaborazione con le istituzioni, che hanno la responsabilità di governare, ma non possiamo fare sconti a nessuno. Ecco perché ad oltre un anno dalla manifestazione alla Cittadella regionale riparte la mobilitazione di Coldiretti sui territori e nei confronti del Governo regionale. Al presidente Oliverio diciamo chiaramente non solo che la Regione così continua a non andare, ma che l’attuale situazione sta producendo danni gravi e irreparabili”.