“Registriamo l’ennesimo anno di caduta nel settore delle costruzioni”. Lo ha affermato il presidente di Ance Calabria, Francesco Berna, presentando a Catanzaro il rapporto 2017 sull’andamento delle costruzioni, curato dall’associazione regionale dei costruttori edili. “In generale – ha aggiunto Berna – registriamo un’incapacità di spesa da parte della pubblica amministrazione a tutti i livelli, dalla regione ai Comuni e a tutti gli altri enti locali, e questo è il primo e più grande problema che viviamo in Calabria: a una disponibilità di risorse purtroppo non corrisponde una capacità di spesa. E questa incapacità è ascrivibile sia ai limiti delle pubbliche amministrazioni sia a un problema di natura normativa, perché in Italia abbiamo una legislazione troppo farraginosa, che – ha rilevato il presidente di Ance Calabria – determina insostenibili colli di bottiglia per avere le autorizzazioni se è vero che per realizzare opera dal momento della sua programmazione all’appalto passano dai 3 ai 15 anni se si tratta di una grande opera”. Secondo Berna “il problema principale, a livello nazionale ma anche locale, è quello di affrontare sul piano normativo la questione eliminando lacci, lacciuoli e colli di bottiglia. Bisogna mette mano da subito al Codice degli appalti, che per noi è stato un altro collo di bottiglia gigantesco, un mostro a livello di burocrazia perché invece di accorciare ha allungato i tempi a dismisura. È necessario rivedere i meccanismi degli appalti affinché i tempi per realizzare un’opera siano europei e umani. Si pensi che le grandi imprese italiane fanno il 90% del fatturato all’estero, proprio perché qui non c’è più mercato, e poi – ha concluso il presidente di Ance Calabria – ci sono le difficoltà delle piccole medie imprese, che si devono confrontare con un mercato domestico in perenne crisi e, nel caso della Calabria, in uno stato disastrato”.