E’ un’estate strana quella 2018 nel nostro Paese. Le condizioni climatiche a dir poco variabili, con le piogge costanti che hanno caratterizzato sia luglio che agosto, hanno condizionato la bella stagione da nord a sud. Anche in Calabria, la situazione non è stata differente. In Calabria, inoltre, specie d’estate, ci si scontra con criticità ed emergenze piu’ che decennali. Un territorio stupendo ed affascinante come pochi quello calabrese, ancora selvaggio e suggestivo, eppure ancora inespresso e poco esplorato dai grossi flussi turistici. Sembra quasi che la Calabria, quando sembra poter spiccare definitivamente il volo verso uno sviluppo effettivo e totale, preferisca fare il passo del gambero e ripiegare su sè stessa, rimanendo un’incompiuta.
Simbolo di questo processo poco virtuoso è la costa orientale della regione, ovvero quella jonica. Tale macro area, da Reggio Calabria a Montegiordano, dotata indubbiamente di un patrimonio naturalistico eccezionale, resta paralizzata e penalizzata dall’assenza di vie di comunicazioni adeguate. Anche in estate la famigerata SS106 ha mietuto vittime, specie giovani come accaduto con Raffaele Gnutti, 18enne strappato alla sua famiglia a Cropani a pochi metri dalla sua abitazione per uno scontro sulla 106 jonica.
Proprio Cropani, a due passi dalla vicina Sellia Marina divenuta Bandiera Blu, rappresenta uno dei simboli di questa incompiuta calabrese. Abbiamo realizzato alcune interviste a titolari di attività turistiche della zona. “Quest’anno, qui a Cropani Marina, è stato evidente un calo di presenze rispetto alla scorsa estate. Noi imprenditori continuiamo ad ogni modo a fare la nostra parte, tentando di allungare il piu’ possibile la stagione turistica” dicono alcuni ai microfoni di RTC e de Il Giornale di Calabria. Senz’altro l’estate a Cropani Marina non è facilitata dall’attuale situazione emergenziale dell’amministrazione comunale di Cropani, in quanto l’ente è commissariato dopo le note vicende giudiziarie che lo hanno travolto. “Da piu’ tempo chiediamo una strada degna di questo nome che consenta ai nostri aficionados di venirci a trovare in tranquillità” affermano ai nostri microfoni i gestori della struttura balneare “BBeach”(in foto alcuni scorci della costa cropanese osservata dallo stesso lido), situata a distanza di qualche chilometro dal lungomare cropanese e pertanto alquanto isolata dal resto dei lidi. “Nonostante tutti gli sforzi-sostengono Genny, Anna e Domenico Lettieri, ci sentiamo penalizzati davvero tanto. Sembra che quanto fatto finora, ancora non basti. Il BBeach sorge in una location davvero invidiabile dal punto di vista naturalistico. Anche in questa stagione difficile ha registrato numerose presenze grazie a diversi servizi offerti in spiaggia arricchiti da divertenti serate musicali a tema. Eppure non si riesce a superare una serie di criticità che appare insormontabile. La strada che ci collega al centro abitato è esattamente quella di 30 anni fa, senza illuminazione e poco sicura. Sembra che a nessuno interessi intervenire e rendere il percorso meno accidentato oltre che piu’ dignitoso agli occhi del turista e del visitatore, anche occasionale. Non da meno, destano preoccupazioni le condizioni del mare che, con cadenza quotidiana, in orari ben precisi, viene sporcato da liquami provenienti dalle vicinanze. Non sappiamo se tali deficienze dipendano dal sistema non efficace di depurazione o dall’inciviltà di qualche abitante. Tali criticità non consentono- concludono Genny, Anna e Domenico Lettieri- nè a noi nè agli altri imprenditori impegnati in zona, di far esprimere completamente l’elevato potenziale di tale affascinante area costiera della Calabria che rischia di rimanere poco esplorata e valorizzata. Qualora dovessimo decidere di continuare il nostro impegno qui a Cropani Marina, noi ci auguriamo l’anno prossimo di vivere tutt’altra realtà, ma per ora dobbiamo rilevare che i presupposti non sono affatto dei migliori”.
Manuel Soluri (RTC-GDC)