CATANZARO. Il presidente della Regione Mario Oliverio è stato intervistato, a Diamante, nell’ambito del Festival del Peperoncino, dal direttore del “Corriere della Calabria”, Paolo Pollichieni. “Tanti i temi della conversazione – è detto in un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale – non estranei temi di scenario e rilevanza nazionali, l’azione di un governo ‘che dovrà essere giudicato per i fatti e non per gli annunci che abbondano. In una fase – ha detto Oliverio – caratterizzata da una destrutturazione del vecchio sistema che ‘non implica una rinuncia dei cittadini ad esercitare una funzione per quanto riguarda le scelte politiche ma che purtroppo deve fare i conti con il crescere nella società di un approccio con i problemi molto condizionato dalla vulgata dell’antipolitica che porta il conto in termini salati”. “La sinistra è un movimento – ha aggiunto Oliverio – che ha la bussola della inclusione sociale, di una politica pubblica che deve tendere a ridistribuire la ricchezza ed evitarne la concentrazione, ad affrontare la costruzione di un welfare che sia capace di includere e non di mantenere fuori dalla porta una parte della società. Altra, la bussola della destra, quella che oggi per esempio guida Salvini, e non solo lui, anche in Europa, quella della xenofobia, dell’indifferenza rispetto alla parte della società o di un territorio che vivono in una condizione di sofferenza. In Calabria il parametro di riferimento per chi governa devono essere i problemi. Su questo ci spendiamo, perché riteniamo che solo così sia possibile recuperare ritardi accumulati nel corso di decenni. In questa direzione stiamo facendo uno sforzo enorme, mettendocela tutta e creando basi e condizioni perché la Calabria possa costruire un suo futuro sostenibile; farlo, interloquendo con l’Europa e con il Paese”. “In tale contesto, per la Regione – ha spiegato ancora Oliverio – restano preziosi interlocutori gli amministratori locali, chiamati ad un compito duro perché crescono i bisogni e le esigenze mentre si riducono le possibilità di dare risposte. I Comuni sono stati scelti dalla Regione, insieme alle Province, come soggetti attuatori di grandi investimenti. Così per quanto riguarda la messa in sicurezza del patrimonio dell’edilizia scolastica, con un grande investimento per un programma che vede opere o già cantierate, o in corso di gara o in via di progettazione per 800 edifici scolastici. Altrettanto per quanto riguarda i progetti sul dissesto idrogeologico, la raccolta differenziata e la costruzione del sistema di smaltimento dei rifiuti”.