CATANZARO. Non si spegne la polemica su Francesco Caruso, l’ex leader no global diventato docente alla facoltà di sociologia dell’Università di Catanzaro. Il segretario generale del Coisp, il sindacato indipendente di Polizia, polemizza con Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc, che aveva preso le parti dell’ex “disobbediente” attaccato, fra gli altri, dal presidente del consiglio comunale del capoluogo calabrese Ivan Cardamone per i suoi trascorsi giudiziari. “Speravamo che la pervicace, consueta e sistematica volontà di cambiare le carte in tavola del segretario nazionale di Rifondazione – dice Maccari – non arrivasse a livelli talmente bassi come quello raggiunto ieri, perché non sappiamo cosa possa esserci di peggio che sfruttare il fiume di sangue innocente versato a Parigi pur di sostenere le proprie ragioni ed addirittura strumentalizzare le parole del Papa per affermare certe falsità. Ma tant’è. Prendiamo tristemente atto che quanto abbiamo sempre temuto rispetto a certe estremistiche posizioni rappresenta più che mai una pericolosa realtà, e proprio l’intervento di Ferrero lo conferma. Manipolare la realtà e piegarla al proprio interesse finalizzato solo alla difesa di posizioni politiche affatto corredate anche solo da un pallido accenno di equilibrio – prosegue Maccari – è esattamente l’atteggiamento che noi abbiamo contestato a Caruso – proprio come adesso a Ferrero -, e non perché lo abbiamo inventato, ma perché le sue dichiarate posizioni e convinzioni depongono con chiarezza in questo senso. Invece che cianciare di un nostro fantomatico atteggiamento antidemocratico perché non giunge alcuna risposta sulle argomentazioni cui noi abbiamo fatto e continuiamo a fare riferimento? Non è dell’ideologia politica del signor Caruso che si dibatte, – prosegue – ma degli argini entro i quali lui ritiene che possa spingersi l’attività tesa ad affermarla. Non siamo certamente noi quelli che disconoscono la Costituzione, che non la onorano ogni giorno, che non rispettano regole e Istituzioni, che non spendono un’intera vita a difesa della libertà altrui. Non saranno certamente le vigliacche offese che viaggiano in queste ore nell’etere a smentire il nostro sempre corretto modo di esprimere critiche, interrogativi, dubbi, sollecitazioni alla riflessione. Non sono certamente le nostre perplessità ad ingenerare preoccupazione per un possibile fuorviante modo di inculcare precise prese di posizione nei giovani che riceveranno lezioni di Sociologia del signor Caruso. Non siamo certamente noi – prosegue Maccari – che abbiamo fatto dell’essere sovversivi e ribelli la nostra bandiera. Tralasciando completamente l’area politica di appartenenza di Caruso, ci limitiamo a chiedere: a lui stesso ed a chiunque altro sembrerebbe appropriato affidare l’istruzione di giovani in piena formazione a una qualsiasi persona che sia dichiaratamente estremista – magari di convinzioni politiche opposte a quelle dell’ex Parlamentare – ed abbia manifestato senza mezzi termini il proprio disprezzo e l’invito a contestare irriducibilmente lo Stato?”. Ferrero aveva replicato a un precedente intervento del Coisp affermando, tra l’altro: “Mentre a Parigi milioni di persone manifestano per la difesa della libertà d’espressione il Coisp contesta l’affidamento di un incarico di insegnamento in una università e lo fa con argomenti che danno l’idea di quanto i suoi dirigenti ignorino i principi della nostra Costituzione. L’impegno di Francesco Caruso nei movimenti sociali, di recente tra l’altro incoraggiati persino dal Papa, viene stigmatizzato richiedendo sostanzialmente la messa al bando di un ricercatore sulla base della sua biografia politica”.