La Procura regionale della Corte dei Conti della Calabria, nel 2018, ha depositato 47 atti di citazione per un importo complessivo richiesto di circa 41,497 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla relazione del procuratore regionale, Rossella Scerbo, pronunciata nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti. Dalle tabelle allegate alla relazione emerge, inoltre, che l’amministrazione maggiormente danneggiata, secondo la Procura contabile, è la Regione, con 20 citazioni per complessivi 15,2 milioni: a seguire, lo Stato con 10 citazioni per complessivi 8,2 milioni e il Servizio sanitario nazionale con 6 citazioni per complessivi 2,4 milioni. Per quanto riguarda i fondi pubblici, la Procura regionale della Corte dei Conti ha depositato 17 citazioni per un importo complessivo richiesto, per gli eventuali danni, pari a 21,2 milioni. I fondi pubblici revocati ammontano, poi, a 15,5 milioni: l’azione revocatoria ha riguardato soprattutto contributi del Por Calabria, della legge 488 e, per 7,5 milioni, la Provincia di Vibo Valentia. Per quanto riguarda le fattispecie oggetto di citazione, tra le più significative la relazione del procuratore della Corte dei Conti calabrese ricorda le 9 in cui è stato “contestato il danno relativo all’illecita gestione dei fondi da parte dei componenti dei gruppi del Consiglio regionale nel periodo 2010-2012 per danni ammontanti complessivamente a circa 2 milioni di euro, imputati a ciascuno consigliere a volte a titolo di dolo e altre a titolo di colpa grave”.
“Il fenomeno delle opere incompiute o inutilizzabili è tanto diffuso quanto grave sia in termini di spreco di risorse finanziarie che di detrimento dell’immagine della pubblica amministrazione, non facilmente perseguibile per svariati motivi tra cui anche la difficoltà ad agire tempestivamente”. Lo scrive, nella relazione pronunciata nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti calabrese, il procuratore regionale contabile, Rossella Scerbo. Nella relazione viene, in particolare, segnalata la fattispecie relativa a un’opera incompiuta, la strada provinciale cosiddetta “Strada del Mare” nel Vibonese, “a causa – si legge – di una progettazione lacunosa e di illegittimità procedurali (come la mancata acquisizione dei necessari parei e autorizzazioni) per un danno ammontante a 10,5 milioni e per una sovracontabilizzazione dei lavori realizzati con conseguenti pagamenti di Sal all’impresa esecutrice per importi maggiori rispetto ai lavori effettivamente realizzati (danno per 4,8 milioni)”. Il procuratore regionale della Corte dei Conti ha poi spiegato che si è trattato di “un’istruttoria molto complessa condotta grazie all’apporto di elevata professionalità della Guardia di Finanza di Vibo Valentia. La sentenza di parziale accoglimento è stata pubblicata nel 2019, la Procura ha proposto appello per il capo con è stata dichiarata la prescrizione”.
Guarda l’intervista di RTC al procuratore regionale della Corte dei Conti, d.ssa Rossella Scerbo