Una persona media trascorre circa un giorno alla settimana online, e lo fa soprattutto sullo smartphone. Certo, la statistica è stata condotta da Ofcom sul solo mercato britannico, ma l’impressione è che, in fondo, questa conclusione possa ben valere anche da noi.
Stando all’analisi, le persone sono oggi online in media 24 ore alla settimana, il doppio rispetto a 10 anni fa, con un adulto su cinque che trascorre fino a 40 ore alla settimana sul web a svolgere varie attività, come il reperimento di informazioni, i giochi di NetBet, i social media e tanto altro ancora. Ma perché?
Quanto sopra è in parte dovuto all’aumento dell’uso di Internet da parte di persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni, che hanno in media 34,3 ore settimanali di consumo “web”. E, per la prima volta, è emerso che le donne trascorrono più tempo online degli uomini, alimentate dall’aumento dell’uso di Internet da parte di coloro che hanno tra i 18 e i 34 anni e dall’esplosione dei social media. Le donne, così, finiscono con il trascorrere in rete mezz’ora alla settimana in più rispetto agli uomini della stessa età.
Ofcom, che ha compilato il rapporto, attribuisce gran parte dell’impennata del tempo online alla crescente diffusione degli smartphone, che sono ora utilizzati dal 78% della popolazione rispetto al 17 per cento del 2008, l’anno successivo al lancio del primo iPhone.
Non solo. Il report –denominato “A decade of Digital Dependency” – ci dice che il 40% degli adulti guarda il telefono entro cinque minuti dal risveglio mattutino, e che lo fa il 65% di quelli sotto i 35 anni. Ancora, il 37% degli adulti controlla il telefono poco prima di spegnere le luci per andare a letto, con una percentuale che aumenta al 60% tra i minori di 35 anni.
Altresì, emerge – senza particolari sorprese – che la generazione più giovane è la più dipendente. Le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni trascorrono in media quattro ore al giorno al telefono, rispetto alle 2 ore e 49 minuti di tutti gli adulti. I giovani controllano il telefono ogni 8,6 minuti, più frequentemente di qualsiasi altra fascia d’età.
Purtroppo, se un “consumo” consapevole di Internet non è affatto nocivo (anzi!), lo è se questo avviene pregiudicando altri aspetti della propria vita, come ad esempio la rottura o il deterioramento delle relazioni “reali”. Per l’analisi, il 54% del campione intervistato avrebbe ammesso di aver interrotto le conversazioni faccia a faccia con amici e familiari e il 43% ha ammesso di aver trascorso troppo tempo online.
Più di un terzo si è sentito stressato e “tagliato” dal mondo senza avere in mano lo smartphone, e il 29% dichiara di sentirsi “perso”. Un intervistato su 10 ha però detto che rinunciare è stato “liberatorio” o ha dato maggiore produttività.
Tra le altre statistiche di maggiore rilievo, il fatto che quasi la metà degli adulti abbia detto che lo smartphone sarebbe mancato più della TV (28%) e di un computer desktop o portatile (10%).