CATANZARO. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. La celebre frase di Primo Levi, lo scrittore che visse in prima persona l’orrore dei campi di concentramento, impone una seria riflessione sull’importanza di sapere, al di là di una comprensione che non può esistere, cosa successe a quelle donne, ai bambini e agli uomini che, varcata la soglia del Campo, furono privati della loro identità”. È quanto si legge in una nota del Comune di Catanzaro. Il sindaco Sergio Abramo, la Giunta e i consiglieri comunali, in occasione della Giornata della memoria, a 70 anni dalla liberazione del più grande campo di sterminio nazista, prosegue la nota, “ricordano con commozione i milioni di ebrei che, costretti a vivere quell’orrore, trovarono un’ingiusta e atroce morte e anche i pochi sopravvissuti obbligati a convivere con una ferita indelebile per tutta la vita”.