CATANZARO. “Le tendopoli di contrada Boscarello, nel comune di Corigliano, e quella di San Ferdinando (rimasta in piedi dopo che, nell’ottobre dello scorso anno, è stata rasa al suolo la vecchia baraccopoli), sono due vergogne che devono essere subito cancellate. La Regione Calabria deve immediatamente farsi carico del problema e intervenire”. È quanto afferma, in una nota stampa, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da oltre 30 anni impegnato a fianco degli immigrati. “In questi giorni che vedono la Calabria flagellata dal maltempo – aggiunge Corbelli – penso spesso a quelle centinaia e centinaia di poveri e sfortunati immigrati costretti a resistere in quelle tendopoli vergogna a Corigliano e San Ferdinando. Come si può, in questi giorni di forte maltempo, sopravvivere in quelle condizioni allucinanti e disumane? Quello che continua ad accadere nelle tendopoli di Corigliano e San Ferdinando è un fatto indegno di un Paese civile e di una regione ospitale e accogliente come la Calabria. Questi migranti che sono in Calabria per lavorare onestamente, impegnati soprattutto per la raccolta delle arance, sono letteralmente abbandonati al loro destino. Una grande ingiustizia, come ha giustamente denunciato nei giorni scorsi la Cgil (un sindacato da sempre particolarmente attento e sensibile alle problematiche sociali) che, con una delegazione, ha fatto visita alla tendopoli di Corigliano. Questo drammatico problema non può essere più né ignorato, né lasciato solo ai comuni che sono nell’impossibilità di farvi fronte. La Regione Calabria deve intervenire e affrontare questa vera e propria emergenza sociale e umanitaria. Una cosa è certa: non si può più continuare a chiedere gli occhi di fronte al dramma di questi poveri immigrati, che arrivano nel nostro Paese in cerca di un lavoro, fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni e che molto spesso purtroppo trovano la morte in tragici sbarchi. Chi ha la fortuna di riuscire ad arrivare in Italia – conclude Corbelli – non può poi essere abbandonato in una tenda vergogna e disumana. Per un fatto di giustizia e di umanità questi poveri migranti devono essere considerati e aiutati”.