CATANZARO. “A causa di irregolarità relative alla gestione e al controllo del programma, il pagamento dei contributi FESR è attualmente sospeso. L’erogazione non riprenderà fino a che la Commissione non avrà ricevuto conferma del corretto funzionamento del sistema di gestione e di controllo del programma e dell’avvenuta applicazione delle indispensabili rettifiche finanziarie relative alle irregolarità”. Così sancisce la Commissione Europea in risposta ad una interrogazione presentata dalla europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara. “L’ottimismo e la soddisfazione, tanto sbandierata nel mese di aprile, quando si dichiarava di aver dimostrato che la Calabria ha impresso un percorso virtuoso anche in materia di controlli degli interventi finanziati con i fondi messi a disposizione dall’Unione europea – dichiara Ferrara – non sembra aver sortito gli effetti sperati”. L’interrogazione presentata dell’europarlamentare calabrese, si evidenzia in una nota, “ era finalizzata ad ottenere informazioni sull’utilizzo dei fondi europei destinati a finanziare gli impianti di depurazione e del trattamento di acque reflue e chiedeva alla Commissione se intendesse adoperarsi al fine di accertare che i fondi europei fossero stati correttamente destinati agli scopi per i quali erano stati stanziati”. La commissione, nella risposta, ha reso noto che “per i periodi 2000-2006 e 2007-2013 i programmi regionali della Calabria, cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), hanno stanziato 197 milioni di euro per progetti relativi al trattamento delle acque reflue in Calabria, (?) per il periodo 2007-2013, per la gestione integrata delle risorse idriche in Calabria sono stati stanziati 96 milioni di euro, con un contributo del 75 % a carico del FESR. Con tali finanziamenti sono stati costruiti 31 nuovi impianti di trattamento delle acque reflue e 94 impianti esistenti sono stati ristrutturati”, ma come detto, anche questi fondi sono ancora sospesi”. ”Qui ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità – commenta Laura Ferrara – la Regione Calabria ha il dovere di chiarire, evitando l’ottimismo da campagna elettorale che è già stato smentito, ahimè, dalle affermazioni della Commissione. Europea. In ogni caso, la nostra azione non si ferma qui, ci riserviamo di approfondire il quadro per fare luce sulla vicenda, sia in relazione al settore specifico della depurazione, sia riguardo la gestione dei fondi europei nel complesso e valuteremo le consequenziali azioni da intraprendere, fermo restando che ci serviremo di tutti mezzi che la legge mette a nostra disposizione. Nessuno escluso!” Anche le criticità del periodo 2000-2006 non sono ancora state risolte. La Commissione Europea ha precisato che, nella relazione di attuazione finale di tale periodo, “si è provveduto all’adeguamento, all’ammodernamento o alla ristrutturazione di 107 impianti di trattamento delle acque reflue in Calabria, per un costo totale di 101 milioni di euro, il 50% dei quali a carico del FESR. Nella fase di chiusura di tale programma la Commissione ha chiesto alla regione Calabria di apportare rettifiche finanziarie per tenere conto di certe irregolarità nell’esecuzione dei progetti in questione, in relazione anche ad un certo numero di casi nei quali i progetti non erano stati completati o messi in opera”.