REGGIO CALABRIA. “Al 31 ottobre scorso la Calabria era tra le ultime nella spesa dei Fondi della Programmazione 2007/2013. I dati, presentati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 4 novembre 2014, fotografavano una situazione così sintetizzabile: la Calabria era, dopo la Campania, l’ultima Regione d’Italia per la spesa sul Fesr certificata al 31 ottobre”. Lo ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio nella relazione fatta nel corso della seduta del Consiglio regionale dedicata allo stato di attuazione della spesa per i fondi europei Por Fse. “Il Por Fesr – ha detto ancora Oliverio – era giunto ad appena 872,7 milioni di euro di spesa, corrispondente al 43,7% del totale (1,998 milioni di euro). Totale che, peraltro, a seguito del Piano di Azione e Coesione (Pac) del 2011, era stato ridotto di circa un miliardo. Senza questa riprogrammazione, la capacità effettiva di spesa certificata a ottobre sarebbe stata ancora peggiore in percentuale, riducendosi al 29,1%.Per inciso, anche il Fondo sociale europeo (Fse) presentava, sempre al 31 ottobre, una situazione critica, collocandosi, la Calabria, all’ultimo posto in Italia, con 505,3 milioni di euro spesi, pari al 63,1%. Quindi, a ottobre, cioè a poco più di un anno dalla chiusura dei Programmi, la Regione aveva speso meno della metà delle risorse del Por Fesr e aveva speso meno dei due terzi delle risorse del Por Fse. In particolare, per il Por Fesr, dovendo rendicontare tutta la spesa programmata (1,998 milioni di euro) entro dicembre 2015 per evitare la perdita definitiva delle risorse, lo scenario che si presentava ad ottobre 2014 era questo: nei successivi 14 mesi, il Por Fesr avrebbe dovuto spendere 1 miliardo e 126 milioni di euro, cioè molto di più del totale dei sei anni precedenti. In altre parole, per spendere tutte le risorse rimanenti, a partire da ottobre 2014 e per i successivi 14 mesi, la spesa avrebbe dovuto viaggiare ad una velocità dieci volte superiore a quella realizzata fino a quella data. È ovvio che il raggiungimento di questi obiettivi implicava, quindi, non solo un’eccezionale capacità di accelerazione e rendicontazione della spesa da parte della Regione, ma anche una corrispondente e straordinaria capacità di risposta del sistema calabrese (imprese, sistemi produttivi, enti locali). Questa la situazione che ho trovato all’atto del mio insediamento, il 10 dicembre 2014, che il governo regionale di questi anni ci ha lasciato in eredità”. Per Oliverio con questi numeri, “salvare le risorse dal disimpegno appariva una missione quasi impossibile. A questa prospettiva generale, si legava una situazione di estrema emergenza, che occorreva affrontare subito ed era direttamente legata al basso livello della spesa a ridosso della prima scadenza comunitaria, quella del 31 dicembre 2014, rispetto alla quale incombeva il grave rischio di perdita di risorse: entro tale termine la Regione avrebbe dovuto rendicontare 305,6 milioni di euro sul Fesr e 96 milioni di euro sul Fse. Una situazione drammatica al limite del collasso. Si imponeva, dunque, un intervento di emergenza, per scongiurare il rischio di perdere le risorse da rendicontare entro il 31 dicembre. Siamo intervenuti mettendo in atto un’azione straordinaria di accelerazione e rendicontazione e siamo riusciti a raggiungere il target di spesa, rendicontando in poche settimane un volume straordinario di risorse: alla fine abbiamo portato la spesa del Por, per l’annualità 2014, a 463,1 milioni di euro”. “Non è finita. Oltre all’emergenza sulla spesa – ha detto ancora Oliverio – abbiamo dovuto fronteggiare un’altra situazione paradossale. È, infatti, dal 2011 che la Commissione Europea ha interrotto i pagamenti sul Fesr, avendo rilevato, a più riprese, una perdurante e seria insufficienza del sistema dei controlli. Di fatto, l’interruzione del flusso dei pagamenti da parte della Commissione Europea impatta direttamente sul bilancio della Regione, che è costretta, per compensare il mancato incasso dei rimborsi comunitari, a fare leva sulle sole risorse ordinarie per realizzare gli investimenti. Una situazione che, evidentemente, se protratta per lungo tempo può indurre gravi criticità nella gestione del bilancio e costringere l’Amministrazione, di fatto, a ricorrere massicciamente ai cosiddetti ‘progetti retrospettivì per rispettare gli obiettivi di spesa dei Por”. Oliverio ha annunciato, poi, la costituzione di specifiche task-force tematiche dedicate alla risoluzione delle problematiche connesse a tipologie di interventi particolarmente rilevanti, come i Pisl, i Pisu, i Grandi Progetti, i regimi d’aiuto, gli strumenti di ingegneria finanziaria e le infrastrutture pubbliche di rilevanza strategica. “Le situazioni di criticità che ho appena illustrato sulla Programmazione 2007/2013 – ha detto ancora il presidente – hanno prodotto risultati negativi non solo, com’è ovvio, sull’andamento della spesa e sull’efficacia degli investimenti all’interno del medesimo quadro programmatorio, ma hanno addirittura generato un impatto, molto serio, anche sul nuovo ciclo 2014/2020. A causa dei ritardi accumulati dalla precedente amministrazione, il ciclo della Programmazione 2014/2020 in Calabria potrà formalmente essere avviato non prima di alcuni mesi e solo una volta avuta l’approvazione da parte della Commissione Europea. Il Consiglio Regionale e i calabresi devono sapere che questo comporterà, di conseguenza, un ritardo anche nell’avvio dell’attuazione del POR 2014/2020”. “Il successo di queste politiche – ha concluso Oliverio – non dipende però solo dall’amministrazione regionale. Il sistema di governance va ricostruito: il rapporto tra la Regione e gli enti locali, la ricomposizione della filiera delle competenze, la connessione tra i nodi della rete. Sono aspetti determinanti nella capacità del sistema di offrire servizi qualificati ai cittadini e alle imprese”.