Un confronto serrato e pubblico sulla Calabria, regione tra le ultime d’Europa e con la ‘ndrangheta tra le mafie più potenti del mondo, alla quale serve un piano straordinario per il lavoro, misure adeguate per l’istruzione, per la salute, per la legalità. E’ l’obiettivo che secondo i sindacati è necessario raggiungere per sollecitare azioni concrete del governo nazionale e legislazioni speciali per l’occupazione. Occorre aprire un dibattito pubblico sui destini della Calabria in un contesto nazionale dove si faranno scelte irreversibili, a partire dal fare chiarezza sul Pnrr. Su come le misure del Pnrr impatteranno sullo sviluppo e l’occupazione nel Sud e in Calabria hanno discusso i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri ieri sera a Siderno. “Occorre capire -è stato detto- come verranno allocate le diverse risorse pubbliche e come attuare un adeguato piano per l’occupazione. Per fare ciò il ruolo della politica locale, regionale, delle amministrazioni locali del Mezzogiorno deve essere adeguato alle sfide”. Ad oggi -hanno spiegato i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria- non ci siamo proprio. Invece di alimentare un piano per l’occupazione vero, con una legislazione speciale come avvenne a fine anni ’70 assistiamo alle ennesime campagne elettorali sul precariato, sulle rovine della Calabria, sulla sanità morente, sulla povertà, senza un minimo impegno. Nessuno mette in campo proposte concrete su cui fare discussioni vere e di prospettiva. Alla Calabria non serve un nuovo esercito di precari, ma occorre sbloccare i concorsi nelle amministrazioni pubbliche. Serve un piano del lavoro che parta dalla gestione e dalla manutenzione del territorio e delle aree interne. Su questi temi -hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil- è necessario aprire un confronto ampio e partecipato.