Si è riunito stamattina, in video conferenza, il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio con all’ordine del giorno diversi argomenti che definiscono la strategia futura dell’Ente, guidato dal presidente Andrea Agostinelli.
“Tra i diversi punti affrontati – spiega una nota – è stata votata all’unanimità la variazione di assestamento di Bilancio 2021. L’obiettivo principale è quello di consentire all’Ente di rispondere alle nuove esigenze tecnico finanziarie, sorte all’indomani dell’istituzione dell’Autorità di Sistema portuale, che punta a garantire pieno sviluppo a tutti i porti della sua circoscrizione”.
Collegata alla variazione di Bilancio, è stata approvata la nuova pianificazione triennale delle opere pubbliche per il potenziamento dell’infrastrutturazione dei cinque scali portuali, chiamati a rispondere ai continui mutamenti del mercato globale. “Al suo interno – si precisa sono stati inseriti i due progetti di fattibilità tecnico economica dei lavori di “Risanamento e consolidamento delle banchine portuali Pola, Tripoli, Papandrea e Buccarelli” del porto di Vibo Valentia. Si tratta – spiega l’autorità – di due specifici interventi del valore complessivo di 18 milioni di euro, finanziati dalla Regione Calabria attraverso il Fondo Coesione e Sviluppo, che mirano, in primo luogo, alla messa in sicurezza delle banchine e, così, al ripristino della capacità operativa dell’intera infrastruttura portuale. I due progetti sono stati approvati a maggioranza, con il voto contrario del delegato del Comune di Vibo Valentia, Pino Colloca, verso il quale il presidente Agostinelli ha manifestato il suo rammarico: “Dopo l’impegno posto in essere dall’Ente – ha spiegato Agostinelli – nell’assumere celermente e concretamente la guida dello scalo, attraverso numerosi sopralluoghi che, in tempi record, hanno portato alla definizione di due importanti progetti di riqualificazione dello scalo, per l’avvio dei quali si attende solo la firma della convenzione da parte della Regione Calabria, mi risulta incomprensibile la posizione dell’amministrazione comunale. Sono, comunque, certo che l’equivoco sarà chiarito domattina a Vibo Valentia nell’incontro che avrò con il sindaco Maria Limardo, con la quale è stata avviata proficua sinergia istituzionale, per assicurare il pieno sviluppo dello scalo”. Tra gli altri progetti inseriti in variazione al Piano operativo triennale anche l’elettrificazione delle banchine Ro-Ro del porto di Gioia Tauro.
“Nell’osservare le linee green dell’Unione Europea – si legge – si avviano così processi di cold ironing, finalizzati alla transizione ecologica del lavoro in banchina.Al fine di rispondere alle stesse esigenze di riconversione e sostenibilità ambientale è stato inserito tra le opere pubbliche il progetto di ammodernamento dell’area retroportuale dello scalo gioiese, che necessita di una complessiva attività di riqualificazione”.
Approvato all’unanimità e posto tra gli obiettivi dell’Ente, da raggiungere entro l’anno in corso, anche il regolamento che istituisce lo Sportello unico amministrativo, così come disposto dall’ex art. 15 – bis della L. 84/94.
“Collegata ai maggiori fabbisogni operativi dell’Ente – continua la nota – è stata presentata e votata all’unanimità la nuova pianta organica, ampliata ad ottanta unità. L’obiettivo è quello di dotarsi di una maggiore organizzazione, che abbia tutti gli strumenti professionali per operare, con la massima celerità ed eguale attenzione, al complessivo sviluppo dei cinque porti”.
Per garantire un maggiore sviluppo allo scalo di Crotone, si fa sapere poi, “è stato approvato l’adeguamento tecnico funzionale del porto, che non varia la destinazione d’uso dell’infrastruttura, ma che punta a garantire una crescita integrata dei diversi settori portuali, al fine di redistribuire funzionalmente le sue aree e assicurare una maggiore interazione tra porto e città. Al centro dell’adeguamento, massima attenzione sarà rivolta alla sostenibilità ambientale degli interventi. Tra questi il programma di riqualificazione dell’area ex Sensi, che sarà a carico dell’Ente. Prevede la demolizione degli attuali immobili e la relativa sostituzione con un nuovo manufatto a più piani, a cui dare una diversa destinazione d’uso, che non andrà a diminuire il valore del patrimonio demaniale dello Stato ma che, in un processo di compensazione volumetrica, contribuirà alla sua valorizzazione”.