Una storia di amicizia sullo sfondo degli anni ’90, nelle settimane che precedono i campionati mondiali di calcio. Catanzaro, le sue periferie e il suo hinterland diventano un set a cielo aperto con “L’altra via”, opera prima del regista Saverio Cappiello le cui riprese sono partite da alcuni giorni in alcuni quartieri della città e in alcuni comuni vicini al capoluogo calabrese.
Prodotto da Giuseppe Gallo per Verso Pictures e Picture Show, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e il patrocinio dell’assessorato alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Catanzaro, “L’altra via” è un lungometraggio nel quale la Calabria recita un ruolo da protagonista, perché oltre alle location gran parte degli attori, degli operatori tecnici e delle maestranze sono della regione. Il film racconta la storia di un’amicizia che incrocia la parabola discendente di Andrea Viscomi, un calciatore capitano di una squadra di serie C, e Marcello, adolescente che sogna di diventare un campione e che vive con la madre Teresa nel popolare quartiere Aranceto di Catanzaro.
A interpretare il calciatore è l’attore romano Fausto Verginelli, a interpretare il ragazzo è il piccolo Giuseppe Pacenza, 11 anni, di Crotone, alla sua prima prova cinematografica, mentre a interpretare Teresa è l’attrice catanzarese Vera Dragone: alla regia il barese Saverio Cappiello, che nel 2020 ha ricevuto la nomination al David di Donatello con il cortometraggio “Mia Sorella”.
Particolare curiosità ha suscitato il piccolo Giuseppe Pacenza: “È una bella esperienza, tutti mi vogliono bene e mi coccolano, mi sto divertendo moltissimo. Questa esperienza – ha raccontato il ragazzo – è nata come un gioco: ho mandato un video e mi hanno scelto”. Franco Schipani, dirigente della Calabria Film Commission, si è detto “strafelicissimo di poter sostenere un’opera che racconta questa terra straordinaria come la Calabria. che poi è la mia terra d’origine. Insieme al commissario Giovanni Minoli, al quale mi lega una forte amicizia dagli anni ’80, stiamo lavorando – ha aggiunto – per costruire un grande polo culturale e cinematografico in Calabria nella consapevolezza che questo obiettivo lo si può raggiungere solo con i calabresi”.