Sit in di protesta venerdì 5 mattina davanti all’entrata principale del Comune di Reggio Calabria. Lo ha organizzato la Fisascat-Cisl regionale al fine di ottenere un incontro con il sindaco metropolitano di Reggio, Giuseppe Falcomatà (foto), per rappresentare allo stesso primo cittadino le perplessità del sindacato in riferimento al “provvedimento espulsivo” assunto dalla Hermes srl, società in house del Comune di Reggio, a carico di due lavoratrici dell’area Quadri, Curatola e Gangemi. Il sindacato, in una nota inviata a Prefettura, Questura, Digos, Comune di Reggio ed Hermes manifesta “sconcerto e biasimo verso il modus operandi del Sindaco a cui sono state rivolte, in veste di interlocutore titolato, diverse richieste di incontro alle quali -sottolinea la nota- si è replicato con inerzia” e non si è data alcuna risposta positiva. “In spregio alle legittime richieste di ascolto formulate -scrive ancora il sindacato- le lavoratrici sono state fatte destinatarie del provvedimento di licenziamento da parte della Hermes srl”. La Fisascat-Cisl ribadisce poi nella nota che “in linea con i principi tutelati dalla Costituzione” intende legittimamente supportare, con il sit-in, le lavoratrici licenziate “con l’obiettivo primario di avviare con urgenza un contradditorio finalizzato a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali oltre che il rispetto dei diritti dei lavoratori interessati”. La richiesta di coinvolgimento del sindaco Falcomatà, sinora inerte rispetto alle aspettative e alle richieste del sindacato Cisl, è legittimata dal fatto che la Hermes Servizi Metropolitani srl è una società in house del Comune di Reggio Calabria, socio unico, che ne detiene interamente le quote di capitale e che esercita il controllo sulla stessa azienda. La società nasce dalla fusione delle società miste Re.g.e.s. spa e Re.ca.s.i. spa che, a seguito del “piano di razionalizzazione delle società pubbliche”, dopo la fuoriuscita del socio privato, sono state oggetto di trasformazione, diventando un’unica realtà che continua a gestire il core business delle due anime originarie di Re.g.e.s (tributi e servizio idrico integrato) e di Re.ca.si (servizi informatici). Oggi la mission aziendale di Hermes -spiega il sito ufficiale della società- “è quella di offrire servizi di elevato standard qualitativo al fine di efficientare l’area di riscossione, i relativi processi e supportare l’Ente nella progettazione e realizzazione di soluzioni innovative”. Quanto questa mission possa sposarsi efficacemente con la soppressione dell’area quadri aziendale è davvero difficile da capire e la Fisascat-Cisl intende per questo chiedere a Falcomatà di intervenire a tutela delle lavoratrici e della stessa operatività dell’azienda.