“Chiediamo un Paese diverso. Chiediamo un Paese che sia in grado di interrogarsi sul fatto che ci sono tanti disagi e tante disuguaglianze, c’è una narrativa che tende a dire che va tutto bene”. Lo ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario geneale della Uil, incontrando i giornalisti a Lamezia Terme (Cz) dove partecipa a una manifestazione organizzata da Cgil e Uil Calabria sulla manovra economica del Governo contro la quale le due centrali sindacali hanno proclamato lo sciopero generale.
“Siamo in Calabria, siamo nel Mezzogiorno – ha aggiunto – basta parlare con i tanti giovani, i tanti disoccupati, i tanti anziani che non hanno servizi. Vorremmo partire da qua per spiegare al Governo e alla politica che c’è l’esigenza di costruire un Paese diverso”.
“Serve una riforma fiscale che sia in grado di combattere 110 miliardi di evasione di cui non si parla più; di effettuare una redistribuzione partendo dalle categorie che oggi stanno in grande difficoltà; occorre un’attenzione sul tema del Welfare, ai giovani, alle donne, a chi ha lavorato per 41 anni di fila e vuole andare in pensione”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, rispondendo a una domanda sui temi della mobilitazione generale indetta dal suo sindacato insieme con la Cgil contro la manovra economica. “Questi sono i temi principali – ha spiegato Bombardieri, che si trova in Calabria per una iniziativa unitaria con la Cgil – ma c’è una piattaforma unitaria sulla quale tutti ci siamo impegnati”.
“Io ho molto rispetto per le decisioni delle altre organizzazioni sindacali confederali. In questo paese non c’è un sindacato unico, ci sono tre grandi centrali sindacali che hanno storie diverse, tradizioni diverse. Ho sempre molto rispetto delle scelte degli altri e ne pretendo altrettanto”. E’ la risposta data dal
segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a chi gli ha chiesto un commento sulla mancata adesione della Cisl allo sciopero indetto con la Cgil contro la manovra economica.
“E’ uno dei temi che abbiamo posto con molta determinazione al Governo: assistiamo a licenziamenti fatti con sms, sulla piattaforma Zoom. Abbiamo chiesto al Governo una discussione più approfondita sul tema delle delocalizzazioni, ma il decreto non viene fuori”. Lo ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, a margine di un’iniziativa organizzata dalla Uil calabrese e dalla Cgil a Lamezia Terme. “Sono questi – ha aggiunto – i punti sui quali chiediamo al Governo di dare risposte, non solo a noi e non tanto a noi, ma alle tante persone che rischiano di essere senza lavoro da domani”.
Il nuovo presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, “dovrebbe avere più rispetto delle scelte confederali. Non credo che sia lui a dover dare giudizi sulle scelte che fanno le organizzazioni sindacali”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, rispondendo a una domanda sulle prime mosse del nuovo governo regionale calabrese. Il governatore, a parere di Bombardieri, calabrese di Marina di Gioiosa Ionica, “magari si dovrebbe preoccupare un po’ di più di far ripartire questa regione”. Occhiuto, esponente di FI, aveva criticato la decisione di proclamare lo sciopero generale.
La mobilitazione per il lavoro non si fermerà con lo sciopero generale del 16 dicembre, ma andrà oltre. E’ l’impegno preso dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, davanti alla platea dei delegati di Cgil e Uil della Calabria riuniti a Lamezia Terme per una manifestazione unitaria dei due sindacati contro la manovra.
“Noi la battaglia – ha detto Bombardieri concludendo i lavori – prima dello sciopero, l’abbiamo già vinta, perché abbiamo costretto tutti a discutere di questi temi, abbiamo svegliato dal torpore la politica, chi decide, chi ci diceva che va tutto bene. Avevano passato una pezzetta col cloroformio a tutti. In questo paese – ha rilevato Bombardieri – non c’erano più differenze, non c’erano oiù ingiustizie, problemi sul lavoro per i giovani. Noi – ha aggiunto – abbiamo pensato che fosse giusto continuare a fare una battaglia che abbiamo cominciato tanto tempo fa, una battaglia nella quale noi chiediemo un Paese diverso, chiediamo di dare risposte ai più deboli, chiediamo risposte e certezze per giovani, giustizia per le donne, sicurezza per gli anziani. Non è una battaglia che finisce il 16, perché – ha spiegato – sarà una battaglia lunga, sarà una battaglia impegnativa nella quale vedrete di tutto, vedrete nei prossimi giorni che cosa si scatenerà sui grandi giornali: “Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “la Stampa”. Ci diranno – ha detto il numero uno della Uil – che saremo degli irresponsabili, già ce lo dicono. Ci diranno che siamo dei folli, ma noi – ha concluso – abbiamo dalla nostra parte la sicurezza di essere dalla parte dei più deboli e insieme proveremo a cambiare questo Paese. Ci riusciremo il 16 e lo faremo dopo”.