Si è conclusa con tre assoluzioni perché il fatto non sussiste ed una sentenza di non luogo a procedere la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il consigliere regionale della Lega, all’epoca dei fatti sindaco di Gizzeria, Pietro Raso, difeso dall’avvocato Salvatore Cerra; l’imprenditore Paolo Sauro, titolare del Grand Hotel Marechiaro, (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella), il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Gizzeria, Domenico Mazzocca (difeso dall’avvocato Vincenzo Genovese), e Gino Cesare Mauro, progettista (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella). Gli imputati erano accusati -a vario titolo ed ognuno nelle rispettive qualità- di falsità ideologica ed abuso d’ufficio. In particolare, secondo la Procura, Paolo Sauro e Mauro avrebbero concorso a rappresentare falsamente la situazione del tratto costiero negli elaborati grafici allegati alle rispettive richieste di rilascio delle concessioni demaniali marittime stagionali a servizio della struttura alberghiera “Gran Hotel Marechiaro”, allegando -secondo le accuse- elaborati riferibili alla situazione dell’arenile e della linea costiera risalente al 2010, non aggiornata e difforme dall’attualità, la cui fedele descrizione avrebbe comportato il mancato accoglimento delle istanze, ricadendo l’area oggetto di concessione in mare e più precisamente in corrispondenza della foce del lago “La Vota” -sottratta alla balneazione- ed aver omesso di allegare la documentazione fotografica del tratto costiero interessato, in violazione di quanto disposto dal Piano di indirizzo regionale sull’utilizzo del demanio marittimo. Il Gip di Lamezia Terme, Francesco De Nino, conformemente alle richieste formulate dal pubblico ministero Falcone e dei difensori, ha assolto gli imputati perché il fatto non sussiste, ed ha emesso nei confronti dell’ingegner Mazzocca, il quale non aveva formulato richiesta di rito alternativo, sentenza di non luogo a procedere.