La Commissione per gli incarichi direttivi del Csm, presieduta dal togato Antonio D’Amato, si è spaccata sulla scelta del nuovo procuratore nazionale antimafia. E al plenum ha indicato una rosa di tre nomi. A sorpresa, quello che alla vigilia appariva come il candidato in vantaggio ha preso un solo voto: si tratta del procuratore di Napoli, Giovanni Melillo. Due voti ciascuno sono andati invece al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e a Giovanni Russo, aggiunto alla procura nazionale antimafia. A favore di Gratteri hanno votato il togato Sebastiano Ardita e il laico Fulvio Gigliotti. Per Russo invece il consigliere di Magistratura Indipendente Antonio D’Amato e il laico di Forza Italia Alessio Lanzi. Per Melillo la togata di Area Alessandra Dal Moro. Si è astenuto il consigliere di Unicost Michele Ciambellini. Il posto di procuratore nazionale antimafia è senza titolare da febbraio, da quando Federico Cafiero De Raho è andato in pensione. Sarà ora il plenum del Csm, dopo la stesura delle motivazioni delle tre proposte da parte dei rispettivi relatori e il ‘concerto’ della ministra Guardasigilli Marta Cartabia, a decidere sulla nomina del nuovo Procuratore nazionale antimafia. La pratica sarà inserita all’ordine del giorno di uno dei prossimi plenum del Csm. Oltre ai tre che hanno preso voti in commissione, avevano fatto domanda, per ottenere l’incarico, il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, quello di Messina Maurizio De Lucia, e quello di Lecce Leonardo Leone De Castris.